STUDENTI IN MASCHERA “SMASCHERANO” CON UN SIT IN SOTTO AL CONSIGLIO REGIONALE I TAGLI ALL’ISTRUZIONE DEL GOVERNATORE DEL VENETO 
La Rete degli Studenti Medi del Veneto e la basi UDU di Padova, Verona e Venezia in questi minuti stanno contestando il presidente della Regione Zaia e i tagli della sua giunta regionale per istruzione e diritto allo studio.
Gli studenti medi e universitari si sono radunati “in maschera” sotto al consiglio regionale  veneto per l’obiettivo di smascherare  le politiche di taglio sulle spalle degli studenti veneti.
Spiega Leone Cimetta, Coordinatore dell’UDU Padova: “Abbiamo effettuato oggi un sit-in davanti a Palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale del Veneto per esprimere ancora una volta la nostra preoccupazione e indignazione riguardo la vergognosa politica di tagli attuata dalla giunta Zaia nei settori, pr noi cruciali, del diritto allo studio, dell’edilizia scolastica e del mondo della formazione in generale. In particolare per quest’anno, a fronte di un taglio di 5 milioni di euro della quota destinata al Veneto dal MIUR per le borse di studio, la Giunta ha azzerato il fondo integrativo di 800 mila euro, che era stato da noi attenuto in Consiglio Regionale in seguito ad un’audizione e completamente cancellato i 20 milioni di euro messi in bilancio dal 2009 per la manutenzione scolastica dei nostri edifici.”
Sottolinea Alberto Irone, Coordinatore Regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto: ” Durante al consiglio di oggi siamo stati anche ascoltati, ma la voce degli studenti deve arrivare forte e chiara nelle stanze del consiglio regionale da qui sotto: la giunta Zaia non può non ascoltare la voce di un’intera generazione che vuole più istruzione di qualità e un diritto allo studio che possa veramente scardinare le differenze economiche e sociali tra uno studente e l’altro. Chiediamo istruzione di qualità, e diritto allo studio finanziato con cifre europee, non tagli!”
Segue il Comunicato stampa dell’UDU Padova che delinea i tagli nel dettaglio.
 Come associazione studentesca attiva presso l’Ateneo di Padova desideriamo esprimere tutta la nostra preoccupazione riguardo alla gestione da parte della Giunta Regionale del Veneto dei capitoli di spesa riguardanti il Diritto allo Studio, in merito alla quale siamo stati ricevuti in audizione dalla Commissione Bilancio del Consiglio Regionale martedì 13 febbraio 2012.

 Abbiamo già denunciato lo scorso anno un disinvestimento di fondo (nazionale e regionale) sull’erogazione delle borse di studio, dato il taglio netto che era stato apportato nei bilanci: siamo intervenuti e, poche settimane dopo la nostra ultima audizione in Consiglio Regionale nel novembre 2011, il fondo regionale per le borse di studio è stato integrato di 800.000, consentendo la copertura di quasi tutte le borse.

Purtroppo anche per quest’anno accademico la situazione è drammatica.

Il fondo nazionale per le borse di studio presenta infatti (a meno di futuri interventi da parte del Parlamento, che ci auguriamo) un taglio, per quanto riguarda la quota destinata al Veneto, di quasi la metà rispetto allo scorso anno: da 10.600.000 a 5.600.000 euro (nel 2006 erano quasi 20 milioni). Inoltre, il fondo regionale ricavato dalla tassa sul diritto allo studio è (in previsione) pressocché costante, 13.025.883 euro. Il problema è che è stato azzerato anche il fondo ulteriore garantito dalla regione, che per l’anno scorso era di 800.000 euro (proprio quelli ottenuti con l’emendamento in questione).

Con un bilancio di questo tipo, sarà ovviamente impossibile erogare tutte le borse di studio agli aventi diritto.

Ma vi è un problema altrettanto grave che riguarda gli ESU, e che traspare poco ad una prima lettura del bilancio: anzitutto permane l’azzeramento (che data ancora al 2010) dei fondi per le spese di investimento degli enti per il diritto allo studio. Per quanto riguarda il capitolo di spesa principale, viene confermata la spesa dell’anno scorso, circa 12 milioni di euro. Il problema però è che, come ci è stato spiegato dal commissario straordinario dell’ESU Padova Rocco Bordin, la Direzione del Consiglio Regionale prevede (per l’assestamento di bilancio) una riduzione rispetto alla cifra prospettata del 17%, che va a sommarsi a quella dell’11% già apportata nel 2011. Tali tagli, ci fa sapere l’ESU, non consentiranno di mantenere gli attuali servizi ai medesimi costi.

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