Il 10 maggio gli studenti e le studentesse torneranno in piazza in tutte le città d’Italia a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della CGIL contro la precarietà.Questo governo, in nome dei giovani e delle donne, ha fatto una riforma che non annulla la precarietà, non da risposte a tutte quelle generazioni che nel nostro Paese continuano ad essere schiacciate dal peso delle 46 forme contrattuali, dal non avere ammortizzatori sociali se non le proprie famiglie, dal non avere anche quei diritti fondamentali come potersi curare quando ci si ammala, dal non poter investire le proprie conoscenze dopo anni e anni di studio in questo Paese e in un lavoro stabile.

 

Scendiamo in piazza perché convinti che l’Italia ha estremo bisogno di “Liberare la conoscenza” e liberarci dalla precarietà, invece questo governo sta andando in tutt’altra direzione, lasciando il nostro sistema d’istruzione fanalino di coda in europa. Al governo chiediamo fatti, basta slogan, basta prese in giro, l’unico modo per uscire dalla crisi è eliminare la precarietà e investire sui giovani e sulla conoscenza.   

 

Per liberare la conoscenza le nostre proposte sono chiare: innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni, tutelare il valore legale del titolo di studio, bloccare il progetto di legge Aprea che vuole privatizzare le scuole ed eliminare la partecipazione studentesca, garantire e aumentare le borse di studio, accesso libero e gratuito alla cultura per gli studenti medi ed universitari, eliminare il numero chiuso, annullare prestiti d’onore e ordini professionali ed estendere la banda larga su tutto il territorio nazionale.

 

Crediamo infatti che parlare di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro senza tutelare la possibilità per tutti di studiare e di acquisire le conoscenze di cittadinanza essenziali anche per entrare nel mondo del lavoro, sia inutile e dannoso. Per questo difendiamo anche il valore legale del titolo di studio, per tutelare il valore professionalizzante della laurea che, se venisse meno, andrebbe a intaccare la qualità della formazione, creando atenei di seria a e di serie b e senza più garanzie di pari trattamento nell’accesso ai concorsi per i giovani laureati.

 

Ci stupisce poi come, in un momento così delicato per il Paese, si decida di accelerare sul progetto di legge Aprea, che condanna le nostre scuola ad essere assoggettate al potere dei privati che oltre a finanziare la scuola pubblica, possono anche sedersi negli organi decisionali della scuola e decidere come e cosa dobbiamo studiare, organi dai quali gli studenti verrebbero eliminati, vanificando anni di lotte e di partecipazione nelle scuole.

 

Crediamo che si debba investire per garantire a tutti la possibilità di studiare, coprendo le borse di studio e abbattendo i costi della scuola pubblica, senza presiti d’onore, numeri chiusi o costi impossibili per accedere ai consumi culturali che bloccano la nostra possibilità di accedere all’istruzione e alla cultura. Per questo chiediamo anchel’estensione su tutto il territorio nazionale della banda larga per dare a tutti le possibilità offerte dalla rete di accesso all’informazione, formazione e un nuovo impulso di sviluppo basato sulle nuove tecnologie.

 

Per questo il 10 maggio saremo in piazza in tutta Italia a fianco della CGIL con le nostre proposte per rilanciare l’istruzione, il Paese, e per ripetere ad alta voce che come giovani e studenti non sopportiamo più un presente bloccato da una conoscenza sotto chiave e non un vogliamo un futuro ostaggio della precarietà.


continua a leggere

Post collegati