“I tagli ci sono, sono chiari e visibili. L’ormai ex Ministro Gelmini ha occupato tutte le televisioni italiane per mesi per spiegare che non sarebbe stato effettuato nessun taglio all’università, oggi tutta l’Italia può avere l’ennesima conferma dai dati della spending review”. Così Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale dell’UDU Unione degli Universitari commenta la pubblicazione del documento sulla spending review.
“Un taglio alle spese universitarie di quasi un miliardo di euro, da quasi 9 miliardi  a poco meno di 8. L’università italiana è in crisi, una crisi generata da questi tagli che si sono riversati prima di tutto sugli studenti con aumenti delle tasse universitarie, tagli alle borse di studio, corsi di laurea soppressi e dottorati ormai inesistenti. Il Ministro Fornero solo pochi giorni fa era costretta ad ammettere la dura realtà delle carenze del nostro sistema universitario, ora una nuova ammissione dei pesantissimi tagli di questi anni. Il Governo deve apportare una soluzione immediata”.
Sempre nel documento della spending review vengono fatte nuove ipotesi di tagli. Tra le ipotesi il Governo vorrebbe colpire anche i sistemi di informatizzazione, le spese per gli immobili e semplificazione dei processi, con nuovi tagli che arrivano in alcuni settori al dimezzamento delle risorse.
Continua Orezzi: “Nessuno provi a tagliare nuovamente all’università. Non un euro potrà essere tolto ad un sistema sottofinanziato e in profonda crisi dopo i tagli furiosi di questi ultimi anni. Un miliardo di tagli al finanziamento dell’università, il taglio del 95% sulle borse di studio, tasse universitarie tra le più alte d’Europa e con aumenti sempre più duri. Non accetteremo alcun taglio mascherato da revisione della spesa. Se anche solo un euro sarà risparmiato rivedendo le spese con nuove procedure informatiche o altri provvedimenti, dovrà essere un euro completamente reinvestito nel sistema universitario. Tutte le risorse ricavate da questa revisione della spesa dovranno essere impegnate sin da subito per la copertura totale delle borse di studio, la cancellazione degli aumenti delle tasse universitarie fatti in questi anni e nuovi risorse per il funzionamento del sistema universitario e per i servizi agli studenti”.
Michele Orezzi conclude: “Per troppo tempo abbiamo visto tagli mascherati da riforme o da razionalizzazioni. Ora basta. Gli studenti italiani, ma ci auspichiamo tutto il mondo accademico e tutta la società civile, non accetteranno in alcun modo qualsiasi forma di taglio. Il Governo deve tornare ad investire sulla formazione, sui giovani, sul futuro del Paese”.

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