“In Italia non abbiamo minimamente la cultura della cittadinanza studentesca, salvo rarissime eccezioni di amministratori illuminati. Soprattutto le città universitarie vivono gli studenti come un peso: << ti affittiamo la nostra seconda casa, tu studia, fai aumentare l’economia cittadina ma poi dormi>>. Questa in sintesi l’accoglienza delle città universitarie nel nostro Paese.
Lo studente viene preso come un peso fuori dai luoghi dal sapere, e ci si ricorda che è una risorsa solo per spremerlo nelle sue esigenze: affitto, spesa, cibo, lucrando anche sul suo svago. Stop. La cittadinanza studentesca che abbiamo in mente noi va oltre le mura dell’Università, e fa rima con servizi agevolati e gratuiti, cultura dell’aggregazione e delle ricreazione, che fanno si che quella universitaria sia una vera esperienza a 360° gradi”.
Con queste parole Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU, commenta la grave situazione italiana di cittadinanza studentesca, violata quasi ovunque nelle nostre città e che settimana scorsa a Pavia, ha subito un attacco terribile, proprio nel comune amministrato dal Sindaco Cattaneo, vice presidente nazionale dell’ANCI.
Bernardo Caldarola, Coordinatore dell’UDU Pavia spiega cosa è successo mercoledì scorso: ” Da 9 anni l’UDU organizza l’ University Music Festival, iniziativa in collaborazione con l’Università di Pavia che tutti gli anni porta su un palco moltissime band universitarie, i cui vincitori vengono premiati con la possibilità di registrare e divulgare le proprie canzoni. Un modo per incentivare e sostenere il talento e la creatività degli studenti. Pochi minuti dopo il termine della prima serata, mercoledì scorso- nei pressi dell’università- quattro ragazzi hanno ricevuto una multa da 150 euro a testa per schiamazzi, emessi durante il concerto. I quattro giovani avrebbero incitato l’ultimo gruppo esibitosi sul palco a ritornare per un bis. Ma poichè il concerto, stando ai permessi pienamente rispettati da noi organizzatori, è terminato a mezzanotte in punto, i quattro ragazzi si sono allontanati dal palco al termine dell’esibizione, per poi incontrare due vigilesse in borghese che hanno chiesto loro i documenti, per multarli. Un atto intimidatorio in piena regola”.
Continua il giovane Coordinatore Caldarola:” Riteniamo questo un vile attacco ed ingiustificabile attacco alla libertà di aggregazione dei giovani e degli studenti. Non risulta
comprensibile un tale accanimento, a fronte di permessi pienamente in regola (concessi dal Comune di Pavia)e del rispetto delle regole del vivere civile; una multa per schiamazzi al termine di un concerto sembra una presa in giro, e non può che essere motivata da una chiara strategia politica di intimidazione nei confronti di chi, da sempre, organizza eventi culturali e ricreativi gratuiti, cioè senza lucrare sul divertimento degli studenti: perchè non si è mai multati i giovani fuori dai locali della movida pavese?”.
Conclude Orezzi: “Gli studenti universitari sono deboli politicamente perchè non votano nel comune dove studiano così, troppo spesso, i sindaci si sento forti verso chi non ha possibilità di giudicare l’operato degli amministratori con il voto comunale. Per avere un vero peso, bisognerebbe permettere agli studenti universitari di poter votare nei comuni dove studiano: scommettiamo che tutto ad un tratto i sindaco non si permetterebbe più tali gesti? I contorni della questione pavese sono ancora più gravi perchè il sindaco, Alessandro Cattaneo, è vice presidente nazionale dell’ANCI. speriamo che queste non siano le posizioni che porta Cattaneo in giro per l’Italia. Per questo stanotte a Pavia, a mezzanotte in punto, tutti gli studenti a Pavia, in piazzale Leonardo da Vinci, si metteranno del nastro adesivo sulla bocca, per “urlare” nel silenzio: “Non vogliamo città dormitorio!””.
Parte da Pavia la lotta dell’Unione degli Universitari ai Sindaci delle città dormitorio, per una nuova cittadinanza studentesca.
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