IL COMMENTO DEL SINDACATO STUDENTESCO AL DECRETO PER L’ACCESSO ALLE UNIVERSITA’: “L’INTRODUZIONE DEI COLLEGI UN BLUFF E SU SBARRAMENTO STUDENTI EXTRACOMUNITARI CONTINUITA’ CON LA GELMINI:AVANTI CON I RICORSI”

Il 28 giugno è stato emanato il Decreto Ministeriale n196 che disciplina le modalità e i contenuti delle prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso.

Gli elementi cruciali del Decreto sono fondamentalmente 2: il mantenimento della soglia di punteggio minimo pari a 20 applicata indistintamente ai candidati comunitari ed extracomunitari, e le aggregazioni di sedi universitarie con graduatorie comuni.

 

Commenta cosi Michele Orezzi, coordinatore dell’UDU: “Il numero chiuso è sbagliato, non funziona e da anni continua a svilire il merito e il ruolo dell’università italiana. In tutti questi anni i Governi hanno finto di non vedere il problema per non adeguare le risorse e le strutture, bloccando all’ingresso il futuro di migliaia di giovani studenti. Oggi persino il Ministero è costretto ad un primo dietrofront: dopo anni passati a difendere il sistema dei test ora si cerca di riformare i test per mettere un freno ai ricorsi dell’UdU. Cambiare i collegi e allargare i test tra più Regioni non risolve affatto il problema. Questi goffi interventi non riusciranno a nascondere l’ingiustizia e l’inefficacia dei test. Sarebbe ora che il Governo lo riconoscesse e abbandonasse finalmente il sistema del numero chiuso.”

 

Continua Orezzi: “Non possiamo poi non notare che, nonostante i nostri ricorsi vinti a difesa degli studenti extracomunitari, il Ministero ha voluto confermare i 20 punti minimi che aveva introdotto la Gelmini, che solo questo anno hanno lasciato vacanti  858 posti a loro riservati: una vera assurdità, in piena continuità col Governo Berlusconi. Ma il Ministro non si era lamentato poco tempo fa dei troppo pochi studenti stranieri presenti nelle nostre Università? Ecco, iniziasse a rendere fruibili i posti che in ogni test sono garantiti agli studenti extracomunitari rimuovendo questa assurda soglia che non trova nessuna giustificazione plausibile”.

 

Ancora il Coordinatore Nazionale dell’UDU “Come ogni anno abbiamo reso evidente come i nostri tanti ricorsi vinti come questo sistema di selezione sia aprioristico e cozzi con il tanto decantato merito di cui tanto si è vantato lo scorso Governo e di cui continua a vantarsi quello attuale. Inoltre, riteniamo che il sistema di aggregazione territoriale delle sedi universitarie con graduatorie comuni non risolva affatto il problema della casualità dell’ammissione degli studenti ma anzi sia solo un maldestro modo per rispondere alle sentenze che, da sempre, ci danno ragione”,

 

Conclude il coordinatore dell’UDU: “Se queste sono le carte che mette sul tavolo il Ministero non possiamo che andare avanti insieme al nostro Avvocato Michele Bonetti, a difendere i diritti degli studenti e a combattere il numero chiuso ricorso dopo ricorso, ateneo per ateneo. Non solo: come sindacato studentesco andremo fino in fondo porteremo avanti il ricorso sul principio di anticostituzionalità del numero chiuso fino alla Corte Costituzionale”.

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