L’INQUISIZIONE SUGLI STUDENTI NON FERMERA’ IL FENOMENO DELL’ILLEGALITA’, URGONO CONVENZIONI-QUADRO CON LE AMMINISTRAZIONI PER AGEVOLARE GLI AFFITTI REGOLARI

E’ partita la poche settimane l’indagine della Guardia di Finanza sul monitoraggio degli affitti in nero a Roma. I quasi  10.000 studenti fuori sede dei tre atenei romani riceveranno un questionario da compilare riguardante la loro condizione abitativa, contratto regolare o meno e durata del contratto.  Per chi non compila il questionario o per chi fornirò informazioni errate, scatterà una multa di 500 euro.

Sicuramente l’indagine in corso rappresenta un segnale, anche se tardivo, in una realtà cittadina che vanta il caro affitti maggiore d’Italia e un mercato sommerso pari al 40%.

Ciononostante, riteniamo che la lotta al nero non possa essere meramente di carattere inquisitorio, soprattutto rispetto agli studenti, vittime e complici inconsapevoli perché ignari dei propri diritti. La grande assente continua a essere soprattutto la politica, che a tutt’oggi non è riuscita a mettere in campo una strategia efficace per prevenire l’evasione.

“Da anni la nostra organizzazione denuncia la situazione vessatoria degli alloggi per i fuorisede” dichiara Marco Salfi, portavoce di ‘Ricomincio dagli Studenti’, sindacato universitario di Roma Tre. “Spesso ci siamo trovati a dover sopperire alla mancanza di un servizio ufficiale che fornisse agli studenti le corrette informazioni per ottenere delle garanzie minime. Ricordiamo, proprio in risposta all’inesistente opera di sensibilizzazione  istituzionale, la nostra campagna riguardo alle possibilità offerte dal D.lgs. 23/2011 sulla cedolare secca”.

Continua Salfi: “Segnaliamo inoltre come proprio l’ateneo di Roma Tre, dal quale è partita l’operazione della Guardia di Finanza, stia offrendo per la prima volta in queste settimane gratuitamente un servizio di supporto agli studenti che cercano una soluzione abitativa in affitto a Roma, selezionando annunci a condizioni trasparenti e con regolare contratto. Chiediamo, sull’esempio del nostro ateneo, che si studi la possibilità di una convenzione-quadro tra le tre università di Roma e l’amministrazione capitolina, per creare un servizio analogo ed efficiente su più ampia scala.”

Dichiara Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU: “ la questione degli affitti in nero è una delle tante problematiche che attanagliano la vita quotidiana degli studenti universitari. I tagli alle borse di studio, l’aumento scellerato delle tasse e un mancato sistema di welfare che sostenga lo studente uniti alla parziale e non sufficiente presenza di alloggi e residenze per gli studenti, costringono questi a rivolgersi molto spesso a soluzioni abitative che spesso sfociano nell’affitto in nero.”

Conclude Orezzi. “La repressione in questi termini non è sufficiente e rischia di gravare ulteriormente la condizione degli studenti cui invece andrebbero forniti i mezzi per denunciare e le garanzie di un alloggio legale.

A settembre partirà la nostra campagna nazionale “esci dal nero”  che avrà come obiettivo l’informare gli studenti sui loro diritti e l’agire per sconfiggere gli affitti in nero partendo dalla consapevolezza della convenienza di stipulare un contratto regolare.

A questa risposta di solidarietà e mutualistica studentesca speriamo segua una risposta forte da parte delle Istituzioni per sostenere la nostra azione e per abbattere l’illegalità degli alloggi per gli studenti.

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