Con fuoricorso e extracomunitari senza vincoli potrebbero superare il miliardo di euro di aumento. UDU: ‘Scellerato. Pronti a scendere in piazza e ad andare fino alla corte costituzionale’.
Gli atenei fuorilegge che chiedono una tassazione eccessiva ad oggi sono 35: in questi casi la tassazione supera i limiti fissati dalla legge per evitare tassazione troppo alte che vadano a negare il diritto allo studio universitario. Con la spending review, tramite dei semplici giochi di contabilità, i 35 atenei fuorilegge scompaiono e ne restano solo 8.
Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale dell’UdU Unione degli Universitari, commenta così le nuove previsioni: “Elaborando i dati del Ministero dell’Università si vede perfettamente la volontà perversa che si nasconde dietro a questo provvedimento: scaricare almeno 600 milioni di euro sulle spalle degli studenti e cancellare ogni limite alle tasse degli studenti fuoricorso o extracomunitari: l’omicidio dell’università pubblica”.
Dichiara Orezzi: “Nei giorni scorsi il Ministro Profumo ha dichiarato che i fuori corso in Italia sono un problema. Dal governo dei tecnici non abbiamo bisogno di etichette ma di risposte ai problemi: perche’ non si prova a capire perche’ ci sono i fuori corso? Perche’ usarli come ‘arma’ per giustificare una liberalizzazione mascherata delle tasse universitarie? Perche’ non dire la verita’: quasiin 50% degli studenti italiani lavora per mantenersi gli studi, perche’ l’italia e’ l’ultimo Paese europeo per investimenti in diritto allo studio. Quello e’ il vero problema, non e’ assolutamente un fenomeno culturale. Invece si fa finta di non vedere il problema e intanto,con questo provvedimento, si attenta la natura pubblica dell’universita’ italiana’.
Dopo la spending review, le università ancora oltre il limite della tassazione con il nuovo calcolo restano: Bergamo, Insubria, Statale e Bicocca di Milano, Modena e Reggio Emilia, Parthenope di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia e Urbino.
Orezzi commenta: “L’aumento ipotizzato riguarda tutti gli studenti, ma in realtà per i fuoricorso e gli extracomunitari non ci sarà più alcun limite. E’ nei fatti un liberalizzazione delle tasse studentesche mascherato, con fuoricorso e extracomunicari l’aumento potra’ essere anche oltre il miliardo di euro”.
Se fino ad oggi il Politecnico di Torino chiedeva ad ogni studenti in media 120 euro oltre il limite consentito dalla legge, oggi non solo non sarà tenuto a riportare le tasse a valori accettabili, ma potrà aumentare di oltre 2000 euro in media le tasse.
Orezzi commenta: “Proprio l’ateneo da cui viene il Ministro ha l’aumento più elevato, la dimostrazione che questa novità proviene direttamente dal Ministro Profumo”.
L’aumento medio a livello nazionale è di 650 euro, pari al 71%, con punte di oltre 1400 euro per Sassari e l’Università della Basilicata e 1300 euro per Cagliari.
A La Sapienza e Siena aumenti possibili di oltre 1100 euro, a Palermo 1100 euro, a Messina e Foggia oltre 950 euro, a Perugia oltre 900, a Macerata e Firenze oltre 700 euro, a Pisa circa 680 mentre a Bari aumenti di più di 600 euro per l’università e più di 700 euro per il Politecnico.
Orezzi conclude: “Il Governo sta uccidendo l’università pubblica. Scaricare oggi 600 milioni di euro sulle spalle degli studenti universitari e delle loro famiglie è un atto di una gravità senza precedenti. La Costituzione e il diritto allo studio universitario non possono essere cancellati con poche righe inserite a tradimento in una legge. Il Governo deve immediatamente cancellare questa previsione senza se e senza ma. Siamo pronti a scendere in tutte le piazze d’Italia. Chiediamo l’immediato intervento del Presidente della Repubblica e siamo pronti a ricorrere anche alla Corte Costituzionale: non accetteremo in alcun modo questo scempio”.
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