Personale di due importanti società private di tutoraggio italiane distribuivano volantini all’ingresso di numerose università italiane, inseguendo gli studenti che oggi hanno affrontato il test d’ingresso per medicina, in alcuni casi, fino sulla soglia della porta dell’aula dove si sarebbe-poi- svolto il test.

Queste due scuole di tutor privati prima di tutto non hanno rispettato gli studenti che carichi di ansia, si apprestavano a sostenere il test che può loro cambiare la vita. Come se non bastasse è stupefacente e troviamo raccapricciante il contenuto di questi volantini: si consigliava agli studenti aspiranti medici di intraprendere la via dell’estero con particolare riferimento all’est d’Europa: un anno di studio in altre nazioni europee per poi caldeggiare un trasferimento in Italia al secondo anno di medicina. Insomma: una pista alternativa al test per aggirare l’ostacolo del numero chiuso” ma con un bel po’ di soldi e con cifre che complessivamente possono arrivare fino a 50.000 euro.

 

Come Unione degli Universitari siamo indignati e preoccupati: addirittura la pubblicità di questa “alternativa” sostava pacificamente fuori da due atenei italiani con dei camion pubblicitari che riprendevano uno dei due volantini in questione, nel silenzio totale dei due atenei. A Parma, uno dei due casi di cui abbiamo le prove fotografiche, si sono allontanati solo dopo che i rappresentanti dell’Udu sono intervenuti.

 

Il grave episodio, su cui stiamo pensando come poterlo arginare e inibire nelle prossime date dei test, rappresenta un’evidente conseguenza di come con i soldi, sia facile raggirare il test a numero chiuso. Il MIUR e il Ministro Profumo non posso star in silenzio davanti a questa episodio che può rappresentare un terreno di speculazione immenso, si pensi a tutti gli studenti che quest’anno saranno esclusi dai testsaranno quasi 7mila: un pubblico molto vasto su cui la disperazione per essere stati esclusi dai test può essere la molla per intraprendere questa, per noi, follia. Il possibile giro di affari è senza dubbio enorme-soprattutto se viene poi spostato su tutti le facoltà a numero chiuso, in Italia il 55% dei corsi- ed evidenzia come intorno al numero chiuso girino una serie di interessi lontani da quelli degli studenti (soprattutto chi parte da consizioni economico sociali più svantaggiate)che tutta questa brutta storia rappresentano solo le vittime sacrificali di un sistema di violazione del diritto allo studio, con test iniqui e spesso pieni di errori che non possono selezionare nessun tipo di competenza.

E’ venuto il momento di abolire il numero chiuso e tutte le speculazioni per il superamento delle prove e, da oggi, il possibile aggiramento dello stesso con presumibili convenzioni nell’est d’europa.

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