“Siamo stufi di una conoscenza sotto chiave, di test assurdi e pieni di errori per accedere all’università, di un sistema che blocca le aspirazioni e i sogni di noi studenti ancor prima di iniziare un percorso di studi. Per questo chiamiamo a raccolta tutti gli studenti che non vogliono il loro futuro deciso da una crocetta o compromesso da una raccomandazione: tutti a Roma venerdì 28 settembre”- esordisce cosi Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi nel lanciare l’appello per la manifestazione del 28 settembre.
Dichiara Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “L’UDU è da sempre contraria al numero chiuso, violazione totale del diritto allo studio. Da anni non c’era così tanta frustrazione e consapevolezza negli studenti e nella società su questo tema: finalmente è chiaro a tutti quanto questo metodo di selezione aprioristico sia privo di senso e nasconda, come abbiamo sempre denunciato, solo grandi interessi nella gestione degli esclusi.”
Il 28 settembre sarà giornata di mobilitazione per tutti gli studenti italiani: la mattina saremo in piazza insieme ai lavoratori pubblici nello sciopero contro la Spending Review; infatti per gli universitari questo provvedimento prevede aumenti delle tasse per tutti, non solo per i fuoricorso. Il pomeriggio, invece, l’appuntamento è con tutti gli studenti contrari alle barriere all’accesso, sotto al MIUR: ribadiremo il nostro no al numero chiuso e la nostra contrarietà a questo sistema di selezione.
Vogliamo che il 28 settembre sia la giornata più appropriata per urlare tutta la propria indignazione circa la vergognosa situazione in cui versa il nostro sistema d’istruzione: ad un’Europa che ci chiede il triplo dei finanziamenti per l’università, un’impennata nei finanziamenti per il diritto allo studio e raddoppiare il numero dei laureati noi rispondiamo con un aumento delle tasse-già ora le terze più alte d’Europa- e con un’ università con sempre più ostacoli all’ingresso.
Stesso dissenso per gli studenti medi: siamo stanchi di prese in giro su alta tecnologia e ipad per tutti, vogliamo investimenti seri sul diritto allo studio che debbano avere tra le priorità l’investimento sull’edilizia scolastica. Vogliamo scuole che non ci crollino addosso, in quel caso un tablet non ci metterebbe al sicuro.
Vogliamo che l’Italia resti in Europa anche per qualità di istruzione e soprattutto non accettiamo nessun divieto d’accesso per quello che deve essere il nostro Futuro, che è anche il futuro del nostro Paese.
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