Nel nostro paese si parla spesso di AIDS con riferimento all’Africa e ai paesi del terzo mondo, dove effettivamente l’epidemia mostra dimensioni e dinamiche sconvolgenti.
Oppure se ne parla con riferimento a determinate categorie di persone, esempio agli omosessuali, non sapendo che proprio in Italia il 48% dei contagi avviene fra eterosessuali. Questo approccio induce a minimizzare il problema e a credere che nel nostro paese sia assente, o risolto, insomma che non ci riguardi. Niente di più sbagliato, e i dati lo dimostrano.
Il problema AIDS non può essere ridotto ad un solo problema di contraccezione. Certo, prevenire è la sola cura. Ma non c’è solo questo aspetto.
Come Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi vogliamo farci ambasciatori della causa nei riguardi dei giovani. Nella nostra campagna abbiamo voluto unire dati che rivelano la realtà dei fatti, informazione e solidarietà. Ci sono ragazze e ragazzi come noi, nelle nostre scuole e università, che magari hanno contratto il virus e non lo sanno perché non hanno mai fatto il test, credendo che la cosa non li riguardi; altri che lo sanno ma che avvertendo la pressione del pregiudizio non riescono a confidarlo, a confessarlo, o preferiscono non farlo spaventati dalle altrui reazioni. C’è bisogno di tutta l’informazione sul problema per liberaci dal problema.
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