SIAMO IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO VEDERE NEL MONDO

Siamo nelle strade e nelle piazze da anni, siamo dentro e fuori le scuole e le università. Siamo stati in piazza il 12 Ottobre, il 14 Novembre, insieme ai lavoratori per la giornata di sciopero generale europeo, e il 17 Novembre per la Giornata Internazionale dello Studente. Il 24 Novebre abbiamo riempito le piazze, insieme agli insegnanti, in concomitanza con la giornata di sciopero del mondo della scuola per lanciare un messaggio di unità e di difesa del

 mondo dell’istruzione pubblica.

Oggi, il progetto di legge Aprea, dopo un autunno intenso e pieno di proteste finalmente viene, per la seconda volta, insabbiato grazie alle battaglie che gli studenti italiani hanno portato avanti, grazie alle idee pacifiche di migliaia di studenti. La nostra mobilitazione però non si ferma, perché siamo dei continui tagli alla scuola pubblica e dell’assenza di un progetto di vero cambiamento.

Abbiamo respinto il progetto di distruzione della democrazia nelle scuole e di ingresso dei privati nei consigli di istituto. Abbiamo difeso i nostri diritti, conquistati in anni e anni di battaglie, che ci garantiscono la possibilità di esprimerci con i nostri spazi democratici.Questa vittoria è di tutti gli studenti italiani che non si sono mai arresi e che sono scesi in piazza per difendere la propria scuola, il proprio futuro. Questa vittoria però non ci basta, perché i problemi della scuola pubblica restano immutati.

Non esiste una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca l’accesso al sapere a tutti e tutte. Le scuole continuano a caderci addosso e una scuola su due non è a norma. La didattica è ancora ferma agli anni ’50 e spesso i servizi fondamentali per gli studenti sono completamente assenti. La nostra generazione viene considerata la generazione perduta, quella senza futuro, quella che avrà l’accesso al mondo dell’università sbarrato dai test d’ingresso e dal numero chiuso, quella che se avrà un lavoro lo avrà precario e senza garanzie, quella che non avrà una pensione.

In queste settimane abbiamo discusso nelle occupazioni, autogestioni ed assemblee del nostro modello di società, del nostro modello di scuola, di cosa vogliamo dal nostro futuro perché siamo fermamente conviti che si debba ripartire proprio da un modello democratico e partecipativo, dall’ascolto di chi ha pagato in questi anni una crisi che non ha causato. Vogliamo ripartire dal mondo della scuola e dell’università, dal diritto allo studio, da una diversa idea di futuro sostenibile e fondato sui diritti. Vogliamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo perché ancora oggi vogliamo essere protagonisti di una grande fase di cambiamento. Siamo stati e continueremo ad essere nelle piazze perché sentiamo la responsabilità di dover far vedere il cambiamento che vogliamo come alternativa concreta e sostenibile, con idee forti e proposte concrete.

Il 5 e 6 Dicembre saremo ancora una volta in piazza al fianco dei lavoratori per un mondo diverso, che parta da noi, dalle nostre esigenze, che metta le basi sulla democrazia, sul lavoro, sull’Istruzione Pubblica, sulla cultura. Saremo in piazza per dimostrare che i diritti sono alla base della nostra idea di cambiamento.

Ce ne occupiamo insieme…

SIAMO IL CAMBIAMENTO CHE VOGLIAMO VEDERE NEL MONDO
#siamoilcambiamento
#6dic

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