Il Ministro Profumo ha ammesso proprio in queste ore la profonda crisi degli atenei italiani, arrivando a paventare il rischio di default della maggioranza delle università.
Dopo la certificazione dell’ISTAT anche il Governo è costretto ad ammettere la realtà: il sistema universitario in Italia è in crisi. Da anni denunciamo questi problemi e da anni veniamo additati come facinorosi o restiamo inascoltati.
Da anni denunciamo i tagli e lo scempio in cui è stata condotta l’università e il diritto allo studio italiano. Il Ministro ha posto l’attenzione sul Fondo di Finanziamento Ordinario, ma in realtà è tutto il sistema universitario ad essere in crisi. Sul diritto allo studio si sono abbattuti tagli pesantissimi mentre le tasse universitarie, già le terze in Europa, sono aumentate del 75% negli ultimi dieci anni. Finalmente anche il Governo è stato costretto ad ammettere la realtà che denunciamo da anni.
Ora serve un intervento immediato: l’università è un’emergenza nazionale. Ripristinare una parte del finanziamento ordinario non può in alcun modo risolvere il problema. Serve un intervento straordinario, un piano nazionale di intervento sul diritto allo studio e sull’intero sistema universitario. Dal diritto allo studio, alle tasse universitarie, dalla didattica ai servizi agli studenti: oggi serve un piano di intervento complessivo. E’ necessario agire con urgenza e sull’intero sistema per bloccare immediatamente l’emorragia di iscrizioni e la continua negazione del diritto allo studio.
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