Oggi è stato abbattuto il numero chiuso italiano: nei fatti lo sbarramento all’università italiana e’ sospeso per il 2012
Cosa è successo? Tra il 21 dicembre 2012 e il 10 gennaio 2013 (ieri) tutti i TAR ai quali si è rivolta l’Unione degli Universitari hanno dato ragione al sindacato studentesco: casi molto diversi tra loro che hanno fatto immatricolare in soli 20 giorni diverse centinaia di studenti in tutta Italia. Clamoroso il caso di Medicina di Campobasso: il TAR ha riscontrato irregolarità talmente gravi nella prova svolta nell’ateneo molisano da invalidare non solo la graduatoria di Campobasso ma quella di tutta la macroarea di atenei aggregati all’ateneo molisano: gli atenei di Foggia e di Bari.
Il maldestro tentativo di Profumo di risposta ai nostri ricorsi e alla probabile incostituzionalità del numero chiuso è stata mettere le macroaree con una graduatoria aggregata tra piu atenei. Questa sentenza è la risposta nei fatti al provvedimento del Ministro che abbiamo criticato fin da subito: la graduatoria dei tre atenei per la facoltà di medicina è da considerarsi nulla.
Quale è il caso però che fa innescare l’effetto domino a livello nazionale tale da scardinare il numero chiuso? Il TAR di Roma ha ammesso un gruppo di studenti di Milano, Firenze, Parma e Messina esclusi per punteggio troppo basso durante il test nel loro ateneo: abbiamo dimostrato che questi studenti con lo stesso punteggio per cui sono rimasti fuori a Milano, sarebbero entrati alla Sapienza di Roma, e il TAR ci ha dato ragione. Non solo ammettendo gli studenti ma facendoli immatricolare nell’ ateneo milanese. Con questa vittoria e con gli altri successi al TAR di questi giorni il numero chiuso e’ messo KO in modo inesorabile e definitivo. E’ un precedente incredibile, il TAR del Lazio le cui sentenze hanno valore nazionale censurano il decreto di Profumo sulle macroaree di accorpamento tra più atenei. Aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale sul principio di incostituzionalità del numero chiuso, fiduciosi nella vittoria. Il TAR e il consiglio di stato hanno detto una cosa chiara: se dimostri che nella tua stessa facoltà, in un qualsiasi altro ateneo italiano, uno studente è entrato con un punteggio più basso del tuo, tu hai diritto ad essere immatricolato dell’ateneo dove hai sostenuto il test. E’ una vera rivoluzione, la fine del numero chiuso.
La conseguenza e’ che oggi tutti gli studenti con un punteggio non troppo basso di tutte le facoltà a numero chiuso d’Italia, da Medicina ad Architettura passando a per Veterinaria e Odontoiatria e che hanno sostenuto il test e sono rimasti fuori, possono fare ricorso immediato al Presidente della Repubblica e essere ammessi nella facoltà dove hanno sostenuto il test.
Il tempo però è pochissimo, i termini stanno per scadere. Chiediamo a tutti gli studenti esclusi da qualsiasi test d’ingresso con un punteggio superiore a 30 di mandarci subito una mail con nome, cognome, numero di telefono, facoltà e giorno in cui hanno sostenuto il test e il giorno di pubblicazione delle graduatoria alla mail ricorsi@unionedegliuniversitari.it in modo da poter costruire un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e far entrare tutti in Università.
Si è fatta la storia, queste giornate saranno ricordate come un enorme passo avanti l’università italiana libera e aperta, e, aspettando la sentenza della Corte Costituzionale e i ricorsi pronti per i prossimi mesi con questo clamoroso precedente, possiamo dire che questa martellata dell’UDU al muro del numero chiuso ha aperto una speranza per un vero diritto allo studio e un miglior futuro per gli studenti del nostro Paese.
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