Il Governo non acceleri l’iter di modifica del regolamento delle scuole di specializzazione senza ascoltare tutte le parti in causa

E’ da più di un mese che si continua a discutere della modifica del regolamento di accesso alle scuole di specializzazioni per gli studenti del corso di laurea di Medicina. Il Ministro Profumo ha infatti, nell’ultimo scorcio di legislatura, espresso l’intenzione di modificare il regolamento recante l’accesso alle scuole di specializzazione.

Un intento senza dubbio lodevole vista lo stato pietoso in cui versa questo passaggio fondamentale della carriera degli studenti di medicina, ridotto oggi ad una corsa ad accaparrarsi i favori di questo o quel direttore di scuola per sperare in un entrata “sicura” nello strettissimo imbuto dei posti disponibili, la maggior parte dei quali già spartiti tra i vari docenti.

Tuttavia data l’importanza del tema non sono possibili riforme a metà e affrettate, che non tengano conto della situazione reale dei corsi di medicina italiani. Sono quasi sei anni che gli studenti chiedono di mettere mano a questo regolamento e sarebbe ridicolo ora effettuare solo parte delle modifiche necessarie a causa della necessità di trasformare questo tema in un altro scoop elettorale.

Nell’incontro con il direttore generale del ministero abbiamo fatto presente sia i punti di forza  che le criticità in merito alle proposte ministeriali, richiedendo l’apertura di un tavolo tecnico di confronto, ma questa è stata al momento negata.

L’Unione degli Universitari è fortemente contraria a questo modus operandi che non tiene conto del parere degli studenti e non da possibilità alcuna al confronto  vero con le parti interessate.

Altra gravissima intenzione del Ministero è quella di cambiare le regole in corso d’opera. Il ministero, infatti, vuole applicare tale regolamento, che cambierebbe quindi attribuzioni dei punteggi e metodo del concorso alle scuole di specializzazione nella migliore delle ipotesi dal 2014.

Questo sarebbe un vero colpo di mano perché cambierebbe le regole in corso per chi ha già svolto il proprio percorso formativo basandosi sul regolamento passato, di fatto buttando via degli anni utilizzati per ottenere una determinata tesi o per prendere un voto alto per un esame che permetteva ottenere punti fondamentali al momento della prova.

Ci stupisce, inoltre, come il Ministro, nonostante Napolitano abbia sciolto le camere il 23 Dicembre 2012, possa continuare ad intervenire quando ci troviamo di fronte ad un governo “tecnicamente” caduto.

Non sarebbe auspicabile dato il poco tempo a disposizione che sia il nuovo ministro ad occuparsi di tale modifica? Semmai istituendo fin da ora un tavolo tecnico cui partecipino i rappresentanti degli studenti e le associazioni di categoria e che partendo dalle modifiche proposte dal ministero cominci fin da subito ad approfondire il tema e consenta finalmente agli studenti di medicina di avere una selezione che realmente favorisca i più bravi e libera da influenze interne ed esterne?

Non si può continuare a giocare sulla pelle degli studenti, di provvedimenti spot ne abbiamo visti fin troppi negli ultimi cinque anni: è il momento di scegliere se cambiare veramente la situazione o lasciar morire l’università pubblica.

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