Il Governo – più che dimissionario – di Monti vuole a tutti i costi colpire il diritto allo studio e sta cercando in ogni modo di far approvare il decreto Profumo che taglia il numero di studenti che potrà ricevere le borse di studio. Il decreto verrà discusso giovedì prossimo in Conferenza Stato Regioni, per questo come Unione degli Universitari lanciamo un appello perché venga fermato il decreto e venga difeso il diritto allo studio.
Ecco il testo
#STOPPAPROFUMO | Rifinanziamo il diritto allo studio
La Costituzione Italiana riconosce e tutela il Diritto allo Studio. L’art. 34 recita “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”.
Il nostro Paese già oggi vede un sistema universitario sotto-finanziato che negli ultimi anni ha subito pesanti tagli. Il numero degli iscritti all’università continua a diminuire, le tasse studentesche negli ultimi 10 anni sono quasi raddoppiate, siamo all’ultimo posto in assoluto in Europa per numero di giovani laureati e al penultimo posto per spesa per Istruzione. Nell’attuale crisi economica e sociale, sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese e spesso il costo di mantenere un figlio all’università diventa troppo elevato.
In questo contesto, il Governo dimissionario di Monti sta cercando in tutti i modi di far approvare un decreto che rappresenta l’ennesimo taglio al diritto allo studio. Nel decreto infatti vengono inaspriti i requisiti per poter accedere alla borsa di studio, cercando di limitare il più possibile il numero di studenti borsisti per far apparire che le poche risorse oggi a disposizione siano in realtà adeguate.
Facciamo appello a tutti i Presidenti di Regioni, agli Assessori Regionali competenti, a tutti i neoeletti in Parlamento e a tutti i cittadini del nostro Paese, perché questo decreto venga fermato e si riconosca finalmente la priorità politica di tornare ad investire sui giovani e sul diritto allo studio. Dopo anni di tagli non possiamo accettare che si passi ora a colpire la parte più debole dell’università, gli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi. E’ necessario fermare subito questo nuovo attacco al diritto allo studio e ai valori costituzionali e invertire la rotta, tornando ad investire sull’Istruzione e sul futuro delle nostre generazioni.
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