Oggi flash mob e sit in da Bruxelles, dove tramite alcuni europarlamentari consegneremo una lettera a Martin Schultz sulla condizione dell’Istruzione e sul ruolo fondamentale dell’Europa, a Roma, dove alle 10.30 abbiamo fatto un flash mob davanti al Colosseo in cui abbiamo denunciato i problemi dell’istruzione italiana. Gli studenti muniti di cartelli stradali che rappresentano i drammi dell’istruzione italiana, in tutte le città italiane chiedono, allo slogan “Change the way”, fondi per il diritto allo studio, strutture sicure, spazi, libertà d’accesso agli studi: un’Europa in cui gli atenei non chiudano come è successo ad Atene.

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“Con l approvazione del DL scuola alla Camera,più di prima,siamo convinti della necessità di invertire la marcia, le briciole del Governo su scuola, università e diritto allo studio non ci bastano, vogliamo un cambiamento vero – dichiara Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’ Unione degli Universitari – per questo oggi denunciamo i problemi che da troppo gravano sulle nostre università: vogliamo invertire la marcia insieme in piazza il 15 novembre.”

Daniele Lanni Portavoce della Rete degli studenti “Il 15 Novembre ci mobiliteremo insieme agli studenti di tutta Europa, perché l’Istruzione deve tornare una priorità per l’Europa e per l’Italia. Chiediamo un’inversione di marcia sostanziale, maggiori investimenti, una riforma strutturale del sistema scolastico. Domani saremo in tantissime città con flash mob, volantinaggi e iniziative per mostrare la nostra priorità che è una legge nazionale sul diritto allo studio.” 

“Siamo convinti che l’inversione di marcia che chiediamo debba essere un’inversione oltre che italiana anche e sopratutto europea affinché politiche di austerity come quelle portate avanti sino ad oggi non siano la causa della chiusura delle nostre università come è accaduto ad Atene: per questo oggi siamo in oltre 40 città italiane allo slogan – CHANGETHEWAY-. Il nostro appello va anche agli studenti degli altri Paesi europei che il 15 novembre saranno insieme a noi per il diritto allo studio. Un Paese in cui vi sono figure come quelle degli idonei non beneficiari o in cui alloggi e mense non sono sufficienti non può definirsi un Paese democratico e all’avanguardia!”

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