Oggi il via da parte del Senato sul DL scuola: le politiche su scuola e università non invertono la marcia, i finanziamenti su diritto allo studio sono ancora insufficienti e il libero accesso non è garantito.
Da settimane denunciamo come il DL scuola non risolva i problemi profondi che scuola e università vivono a causa delle politiche di austerity portate avanti in questi anni: sono più di 200 i milioni mancanti per garantire le borse di studio a tutti gli idonei, ancora una volta il nostro Paese ha deciso di non investire come dovrebbe in scuola e università.
Il libero accesso non è garantito, sia per una mancanza di fondi e strutture, sia per la scelta consapevole che il palliativo messo al numero chiuso e alla vicenda bonus maturità non supera e non risolve le disuguaglianze causate da tale sistema di selezione all’accesso.
” Con il DL scuola il libero accesso continua a non essere garantito in nessun modo: migliaia gli studenti idonei ogni anno che però non possono beneficiare delle borse per una mancanza di fondi; migliaia gli studenti che non possono scegliere liberamente il corso di studi che prediligono a causa di un sistema già di per se fallace (quello del numero chiuso) che con il bonus maturità prima, la sua eliminazione durante lo svolgimento del test di medicina e, infine, il suo parziale riconoscimento nel DL scuola ha creato disuguaglianze ulteriori oltre a quelle da noi denunciate più e più volte negli anni.- dichiara Gianluca Scuccimarra coordinatore dell’Unione degli Universitari – Abolito il bonus di maturità il Ministro Carrozza aveva dichiarato che almeno 2000 studenti sarebbero entrati in sovrannumero nei corsi di medicina e chirurgia, affermazione irrealistica: in base alle nostre proiezioni, infatti, non saranno più di 700 gli studenti che favoriranno dell’emendamento sul bonus maturità presente nel DL, un numero alquanto basso viste le disuguaglianze che si sono venute a creare!”
Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi spiega: “Alle scuole superiori la soluzione migliora minimamente. Non esiste una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutti gli studenti di tutte le regioni dei servizi minimi. Noi da anni chiediamo una legge nazionale per il diritto allo studio che definisca i LEP (livelli essenziali di prestazione) che ogni regione debba fornire obbligatoriamente. La proposta che abbiamo depositato al MIUR non è mai stata presa in considerazione e ancora oggi questa legge in Italia non esiste, e ogni regione autonomamente e senza indicazioni nazionali regola il proprio diritto allo studio, con risultati in molte regioni disastrosi.”

Conclude Scuccimarra “Con l’emendamento sul bonus maturità le cose non sono così rosee come voleva dipingere il Ministro Carrozza: coloro che hanno ottenuto meno di 20 punti vengono esclusi dalla nuova graduatoria; verrà considerato come punteggio minimo per entrare quello del candidato arrivato all’ultimo posto disponibile in base alle nuove graduatorie (punteggio che si attesterà intorno ai 44 punti) e non al punteggio minimo di Catanzaro ( 38 punti), palese disuguaglianza per coloro che sarebbero entrati in base ai punteggi delle prime graduatorie in cui non veniva considerato il bonus; se un candidato ha indicato solo alcune sedi in cui voleva immatricolarsi e, in tali sedi il punteggio risulta essere più alto rispetto ad altre, costui NON rientrerà in graduatoria anche nell’ipotesi in cui abbia un punteggio superiore ad altri candidati che hanno indicato destinazioni diverse.
Ancora una volta il libero accesso a scuola e università viene negato: questo DL poteva essere l’inizio dell’inversione di marcia che chiediamo, non lo è stato: crediamo che un’inversione di marcia sia possibile, per questo il 15 novembre scenderemo ancora in piazza allo slogan – CHANGE THE WAY – ”

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