Ieri in Senato è stato discusso e approvato definitivamente il DL Scuola.

Il testo licenziato del DL è stato dipinto dal Governo come “la soluzione” a tutti quei problemi che gravano su scuola e università da anni.

Uno degli aspetti che ha fatto maggiormente discutere in questi mesi è stato il BONUS MATURITA’, prima abolito durante lo svolgimento del test di Medicina e Chirurgia, oggi parzialmente riconosciuto dal DL a favore di coloro che ne avrebbero beneficiato.

All’indomani dell’approvazione dell’emendamento avvenuto in Commissione, il Ministro Carrozza aveva dichiarato che circa 2000 studenti sarebbero entrati in sovrannumero solo per il corso di Medicina e Chirurgia. In realtà secondo le nostre previsione non saranno più di 700 gli studenti che beneficeranno dell’emendamento inserito nel DL.

In base al nuovo testo normativo sarà stilata una nuova graduatoria in cui si terrà conto dei punti bonus che ogni candidato avrebbe ottenuto prima dell’abolizione del bonus maturità da parte del Consiglio dei Ministri.

Punti principali introdotti dal DL:

a)     Tutti coloro i quali hanno ottenuto un punteggio inferiore a 20 punti, non verranno inseriti nella nuova graduatoria;

b)     La nuova graduatoria sarà stilata tenendo conto di tutti i punti bonus disponibili da assegnare a ogni candidato;

c)     Il punteggio considerato sarà quello ottenuto dalla persona arrivata all’ultimo posto disponibile, secondo i punti bonus assegnati;

d)     Tutti coloro i quali avranno ottenuto, grazie ai punti bonus, un punteggio superiore a quello del candidato che si trova all’ultimo posto disponibile secondo la nuova graduatoria, potranno immatricolarsi da gennaio 2014;

e)     Tutti coloro i quali, invece, si collocheranno in posizioni più basse rispetto all’ultimo posto disponibile della nuova graduatoria, ma si sono già immatricolati, poiché legittimati dalla precedente graduatoria, resteranno iscritti al corso di riferimento.

Con l’emendamento sul bonus maturità le cose non sono, dunque, così rosee come voleva dipingere il Ministro Carrozza:

–        coloro che hanno ottenuto meno di 20 punti vengono esclusi dalla nuova graduatoria;

–        verrà considerato come punteggio minimo per entrare quello del candidato arrivato all’ultimo posto disponibile in base alle nuove graduatorie (punteggio che si attesterà intorno ai 44 punti) e non al punteggio minimo di Catanzaro ( 38 punti), palese disuguaglianza per coloro che sarebbero entrati in base ai punteggi delle prime graduatorie in cui non veniva considerato il bonus;

Inoltre continua a essere pienamente valida la regola secondo cui se un candidato ha indicato solo alcune sedi in cui voleva immatricolarsi e, in tali sedi, il punteggio risulta essere più alto rispetto ad altre, costui NON rientrerà in graduatoria anche nell’ipotesi in cui abbia un punteggio superiore ad altri candidati che hanno indicato destinazioni diverse.

Per quest’ultimo problema una soluzione “tampone” potrebbe essere quella di posticipare l’individuazione delle sedi ad un momento successivo allo svolgimento del test e all’uscita delle graduatorie, sicuramente sarebbe un procedimento meno discriminante rispetto a quello odierno.

Diverse sono le modifiche che il testo normativo apporta a professioni sanitarie e scienze della formazione primaria .

Innanzitutto il testo NON fa riferimento esclusivo alla prima graduatoria per individuare gli studenti che potranno immatricolarsi nel corso di laurea: il numero di studenti che potranno entrare in sovrannumero sarà, dunque, maggiore rispetto a quello dei test di medicina. Proprio per questo motivo i tempi di attesa saranno molto più lunghi: prima dovranno concludersi tutti gli scorrimenti sino all’esaurimento dei posti disponibili, poi attendere i decreti di attuazione da parte del ministero.

La possibilità di indicare tre opzioni di corsi di studi in cui iscriversi inoltre, fa si che lo studente rischia di non rientrare pur avendo ottenuto un punteggio più alto, rispetto agli altri, in quella che era la sua seconda o terza scelta: se lo studente “A” fa un punteggio pari a 25 punti e come opzioni ha inserito per prima radiologia, poi fisioterapia e infine riabilitazione psichiatrica, e lo studente “B” fa un punteggio pari a 23, ma inserisce come prima scelta fisioterapia, poi infermieristica e infine logopedia, allora lo studente “B” entrerà avendo inserito fisioterapia come prima opzione, diversamente dallo studente “A” che potrà entrare esclusivamente nell’ipotesi in cui vi siano posti vacanti dovuti alle rinunce avvenute nel singolo Ateneo (questo perché la graduatoria di professioni sanitarie avviene su base locale).

 

Le soluzioni “spot” nel DL che aumentano le discriminazione e le disuguaglianze tra le migliaia di studenti che hanno tentato il test, non hanno lo scopo di superare finalmente il sistema del numero chiuso ma solo quello di porre rimedio ai disastri causati dallo stesso. Ancora una volta il Governo ha deciso di non intraprendere la strada del libero accesso alle nostre università, infrangendo i sogni di migliaia di studenti che ogni anno tentano di intraprendere la strada che hanno scelto per il loro futuro.

Le disuguaglianze dovute al sistema del numero chiuso ogni anno aumentano e dimostrato quanto tale sistema sia fallace. E’ evidente la necessità di superare il numero chiuso anche, e soprattutto, perché un Paese che voglia definirsi democratico deve garantire il libero accesso all’università.

È il momento di dire basta, chiediamo un’inversione di marcia per un accesso libero al mondo universitario: per questo il 15 Novembre scenderemo in piazza in tutta Italia per gridare “change the way” a questo Governo.

Per info sui ricorsi collettivi http://www.unionedegliuniversitari.it/faq-maxi-ricorso/

Le adesioni al Maxi ricorso verranno definitivamente chiuse il 15 Novembre. Invertiamo la marcia #changetheway.

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