L’ università e il Diritto allo Studio sono da anni oggetto di tagli continui, mentre altri Paesi europei investono in istruzione e ricerca, proprio in un momento di crisi economica, in Italia il diritto allo studio sta scomparendo e le università sono soffocate dalla mancanza di finanziamenti e dai blocchi alle assunzioni.
 “La Legge di Stabilità in discussione, non presenta alcuna inversione di tendenza ed, anzi, se non modificata, peggiorerà ulteriormente la condizione di un sistema già al collasso” dichiara Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’unione degli universitari, che continua: “i 150 milioni in più, previsti per il finanziamento ordinario degli atenei, sono del tutto insufficienti, nemmeno la metà di quanto tagliato da Profumo l’anno scorso, e probabilmente l’estensione del blocco del turn-over fino al 2018 produrrà risparmi di spesa superiori a questo incremento del finanziamento, chiediamo almeno 150 milioni in più per l’FFO, per tornare quantomeno ai livelli del 2012, e 400 milioni per le borse di studio, oltre all’eliminazione di qualsiasi blocco del turnover universitario”.
Aggiunge Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Anche in questa legge di stabilità non si è in alcun modo investito nella Scuola. Abbiamo denunciato quanto il DL Istruzione fosse insufficiente, e ci aspettavamo, proprio a partire da questa legge di stabilità un investimento forte sulla Scuola. Perché investire nell’Istruzione significa dare un futuro al Paese, altrimenti si continua solo a mettere delle pezze e non si risolvono i problemi strutturali. Siamo stati in piazza, e saremo in piazza perché il Paese necessita di invertire marcia e ripartire dall’Istruzione e dai giovani.”
“Sono stati presentati emendamenti che vanno in questa direzione, rintracciando la copertura economica in un lieve aumento della tassazione sui redditi da capitale finanziario, e crediamo che l’istruzione e il diritto allo studio siano più importanti delle rendite finanziarie; la Legge di Stabilità deve essere l’occasione per invertire la marcia e ridare una prospettiva e un futuro ai giovani e al Paese intero; anche per questo saremo in piazza il 15 Novembre in tutta Italia con lo slogan “Change the way”, conclude Scuccimarra.

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