Oggi, venerdì 13 Dicembre 2013, si è verificato un ulteriore sopruso da parte dell’Università Ca’ Foscari nei confronti del dialogo e della democrazia interna nel nostro Ateneo. Dopo le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione del Consigliere Alessandro Pedron, rappresentante degli studenti della lista dell’Unione degli Universitari, lista che ha ottenuto la maggioranza assoluta (51%) alle elezioni studentesche del 27-28 Novembre 2012, il primo dei non eletti Frank Maracchione è stato escluso dall’odierno CdA attraverso becere clausole di burocrazia, lasciando senza rappresentanza la lista più rappresentativa degli studenti dell’Ateneo. Dopo aver appreso delle dimissioni, comunicate il 19/11/2013, lo studente si era prontamente recato agli Uffici preposti dell’Ateneo per procedere alla sostituzione, per avere la certezza di subentrare in tempi utili alla successiva seduta dell’organo, nella quale per altro sono in discussione il bilancio di previsione annua e il bilancio triennale 2014-16, nel quale come noto sarà presente una voce di spesa relativa alla nota vicenda della vendita/permuta/svendita delle sedi di lingue, oltre ad altre questioni sull’edilizia come il Polo Scientifico di Via Torino e altri temi legati al diritto allo studio, come tassazione studentesca e borse di studio.

 

La clausola burocratica addotta dall’Ateneo sarebbe l’incompatibilità per lo studente tra la carica entrante di Consigliere di Amministrazione con quella di membro della Commissione Didattica Paritetica del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, carica comune tra l’altro a tutti rappresentanti degli studenti, compresi quelli che siedono attualmente sia in Senato Accademico che in Consiglio di Amministrazione, tra tutti l’attuale unico rappresentante degli studenti Stephan Salvador della lista di minoranza Universitas, anch’egli parte della Commissione Didattica Paritetica del Dipartimento di Economia. L’unica carica infatti che, secondo lo Statuto di Ateneo (Art. 44 comma b) non è incompatibile con CdA e Senato è la carica di Consigliere di Dipartimento. Carica che per gli studenti, come recita l’art. 47 lettera b del Regolamento Generale, coincide con la nomina nelle Commissioni di cui sopra. [ “Le candidature presentate per i Consigli di Dipartimento e per le Giunte delle Scuole Interdipartimentali, saranno valide anche per le Commissioni paritetiche insediate in ciascun Dipartimento o, in alternativa, nelle Scuole Interdipartimentali.” ]

 

Per noi rappresentanti questa risulta essere l’ennesima dimostrazione di come a Ca’ Foscari la democrazia interna all’Ateneo sia unicamente fittizia. La stessa legge 240/10 (la Riforma Gelmini) afferma che negli organi di Ateneo gli studenti devono essere rappresentati almeno al 15% di ogni organo. Questo Consiglio di Amministrazione al momento non ha il diritto di prendere alcuna decisione, decurtato della metà della rappresentanza studentesca, che peraltro risulta essere l’unica eletta direttamente dal proprio elettorato. Dall’amministrazione e dai docenti ad essa vicini ci è stata chiesta apertura, ci è stato chiesto di ritornare a discutere, di superare la situazione imbarazzante vissuta nelle ultime settimane e di andare avanti, ma questa è l’ulteriore dimostrazione che nel nostro Ateneo l’unica voce che vale qualcosa e che vale la pena di essere ascoltata è quella di chi china la testa di fronte alle continue ingiustizie che da anni vengono portate avanti da un’amministrazione che ha perso, se l’ha mai avuta, la fiducia dei propri studenti e del proprio Personale e che sta incrinando persino quella della fetta più grande del proprio elettorato, i docenti, che a centinaia continuano a esprimere solidarietà nei confronti degli studenti invitando l’amministrazione ad aprire un dialogo.

Le mille verifiche e i ritardi della burocrazia puzzano di procedimenti ad personam per tenere il più tempo possibile il rappresentante degli studenti, che ha partecipato alle proteste delle scorse settimane riguardo la vendita delle sedi di Ca’ Foscari, fuori dal proprio legittimo posto in Consiglio di Amministrazione.

 

 

Tale gesto ribadisce ulteriormente la necessità di un cambiamento forte e concreto, rinnoviamo pertanto come Unione degli Universitari il nostro invito all’Amministrazione di Ca’ Foscari e in particolare al Rettore Carlo Carraro a fare un passo indietro e dimettersi, vista l’evidente incapacità di gestire il malcontento e le critiche democraticamente ad essi rivolte, ne è dimostrazione anche il vergognoso comunicato diffuso ieri alla stampa dal Servizio Comunicazione riguardo la lettera di 141 docenti in solidarietà agli studenti indagati per le proteste del 15 Novembre, smentito poco dopo l’invio.

 

Ci accusano di buttare fango su Ca’ Foscari e di fare del male alla reputazione della nostra Università. Noi crediamo invece che il vero male per l’istituzione sia questa amministrazione che abusa del proprio potere per tarpare le ali anche a quella democrazia residuale che rimane in un organo per la maggioranza nominato o selezionato dal Rettore come il Consiglio di Amministrazione di Ca’ Foscari.

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