E’ di oggi la notizia che i finanziamenti ministeriali stanziati per il diritto allo studio in Emilia Romagna non saranno sufficienti per permettere la copertura del 100% delle borse di studio per gli studenti idonei: la virtuosità della nostra regione riguardo all’allocazione delle borse verrebbe così meno.

Le paure che l’Udu denunciava in piazza il 15 novembre rispetto ai tagli per 40 milioni di euro al fondo nazionale per il diritto allo studio, inserito nella legge di stabilità, si sono rivelate fondate: la decurtazione di 4 milioni di euro per le borse della nostra regione si è tradotta in un serio problema ad esempio per 143 studenti, matricole dell’ateneo di Parma idonee ma per ora non beneficiarie, che ad oggi non hanno nessuna certezza sul loro prossimo futuro.

In questa situazione l’Unione degli Universitari a livello regionale si era impegnata ad autoconvocare la consulta studentesca di Er.Go. (Azienda per il diritto allo studio) per portare all’interno di quell’organo le esigenze più scottanti degli studenti emiliano romagnoli, prima su tutte la suddetta possibile mancanza di assegnazione di borse di studio.

Tuttavia la seduta è saltata a causa della mancanza del numero legale: le assenze dei rappresentanti degli studenti eletti nelle liste Student Office, Ssu di Parma ed Unisi di Bologna hanno fatto in modo di paralizzare i lavori dell’organo.

In un momento storico in cui il diritto allo studio è fortemente minacciato a tutti i livelli, sia nazionale che regionale, perfino nella “felice” Emilia-Romagna, troviamo vergognoso un atteggiamento del genere che è un palese tradimento nei confronti degli studenti che hanno votato questi rappresenti per vedere difesi i propri diritti negli organi competenti.
La consulta infatti non si riunisce da oltre un anno per la scandalosa negligenza del presidente Filippo Guerzoni e di tutto il gruppo di Student Office che non ha mai ritenuto opportuno convocare l’organo nonostante le nostre continue sollecitazioni.

A seguito dell’ultima tornata elettorale all’università di Bologna la maggioranza dei rappresentanti in Consulta è ora, almeno nominalmente, di sinistra. La differenza la fanno quei consiglieri di SSU e UNISI che dopo essersi proclamati dalla parte degli studenti e fortemente interessati al lavoro della Consulta, non si sono presentati. Inoltre, non giustificando la propria assenza, non hanno permesso il raggiungimento del numero legale e, di conseguenza, l’inizio dei lavori da parte dei rappresentanti presenti.
Dopo tutti gli attacchi che ha subito la rappresentanza studentesca, svuotata quasi del tutto della propria importanza, alcuni rappresentanti si assumono la responsabilità di bloccare totalmente un organo nel quale sono stati chiamati a lavorare da tutti gli studenti che hanno dato loro fiducia eleggendoli.

I consiglieri dell’Unione degli Universitari  si impegneranno a sollecitare una nuova convocazione dell’organo, con ogni mezzo previsto dal regolamento, sperando di non dover assistere un’altra volta a risultati così deprimenti.

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