Come avevamo denunciato l’ammissione in sovrannumero determinata dal DL scuola che oggi si è concretizzata, di fatto, è un palliativo estremamente parziale che comunque risolve solo una piccola parte dei problemi derivanti dal bonus maturità.
Il problema dell’accesso, però, deve trovare una soluzione diversa e definitiva che garantisca gli studenti nella scelta del loro percorso di studi.
Per questo l’UDU continua la propria battaglia contro i test e il numero chiuso: per dimostrare quanto questo sistema danneggi migliaia di studenti e studentesse che ogni anno tentano, come alla lotteria, di entrare nel corso di studi da loro scelto.
Gianluca Scuccimarra Coordinatore Unione degli Universitari “Con la pubblicazione delle nuove graduatorie è possibile vedere come la soluzione trovata con il DL scuola sia fortemente limitata: poco più di 2.000 nuovi studenti sono ammessi in sovrannumero a fronte degli 80.000 rimasti fuori dopo la prima graduatoria! Per capire la parzialità di questo provvedimento e le ulteriori discriminazioni che pone in essere, basta vedere che, con la graduatoria pubblicata oggi, entrano solo studenti con bonus che hanno un punteggio maggiore o uguale a 43,40, addirittura 5 punti in più rispetto a coloro che sono rientrati nella prima graduatoria senza bonus!”
Conclude Scuccimarra ” Queste graduatorie sono la riprova delle ulteriori disparità che si sono venute a creare con le soluzioni spot messe in campo: ancora una volta migliaia sono gli studenti danneggiati dai test d’ingresso. Continueremo con i nostri ricorsi per tutelare, non una effimera parte, ma tutti gli studenti. Da chi ha provato il test sapendo di avere il bonus maturità (poi tolto) e che oggi non rientra in sovrannumero, chi il test l’ha sostenuto tentando il tutto per tutto convinto di essere penalizzato dal non avere punti in più, fino a chi il test non l’ha nemmeno provato poiché non beneficiava del bonus! Le vittorie ottenute negli anni e in questi giorni con i nostri ricorsi sono la dimostrazione di quanto il sistema del numero chiuso sia discriminante ma sopratutto lesivo della libertà di scelta del percorso di studio per migliaia di studenti e studentesse ogni anno. Continueremo con i ricorsi, ma sopratutto, a denunciare un sistema che danneggia tutti, anche il Paese!”
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