L’Associazione Gulliver attacca fermamente le azioni e le posizioni di Univeristà Europea in merito alla partecipazione dell’On. Cecile Kyenge all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Politecnica delle Marche.
Le esternazioni, sia a livello locale che nazionale, di Università Europea degli ultimi giorni, e lo svolantinaggio contro il ministro che ha avuto luogo oggi all’interno dell’università prima dell’inizio della cerimonia, dimostrano ancora una volta come Università Europea sia legata ad una certa sfera ideologica e valoriale (nonchè a certi partiti, visti i presidi di questi presenti ai cancelli dell’Università) che non potrebbe essere più lontana innanzitutto dai valori della nostra associazione, ma anche e soprattutto dai valori che dovrebbero essere presenti all’interno dell’ambiente universitario.
Le affermazioni del comunicato di Vittorio Guastamacchia, dirigente nazionale di Azione Universitaria, che riassume l’operato della Kynege nel “denigrare la nostra cultura e svilire la nostra identità”, o i manifesti mostrati oggi durante la cerimonia, contenenti solamente lo slogan “Kyenge? Kyenge Chi?” non rappresentano in alcun modo una considerazione sul suo operato politico, ma un semplice appiattimento dettato da posizioni ideologiche che tentano di svilire il reale messaggio sottostante la presenza dell’Onorevole Kyenge. Come ricordato da quest’ultima nel suo intervento e dal Rettore nella sua relazione, il messaggio lanciato è quello del ruolo fondamentale del sistema dell’istruzione ai fini dell’integrazione all’interno di una società, al fine di innescare meccanismi e risultati virtuosi in grado di generare crescita e benessere. La Kyenge si è inoltre soffermata sul significato dell’integrazione in senso lato, che, oltre le questioni etniche, deve passare anche attraverso altre minoranze e categorie svantaggiate.
Il fatto che, i per fortuna pochi dimostranti, dopo aver presenziato mostrando dei manifesti, abbiano abbandonato l’aula subito dopo l’intervento del ministro Kyenge, boicottando gli interventi del Rettore e del Presidente del Consiglio Studentesco, è un’ulteriore dimostrazione di come la motivazione che li abbia spinti a protestare non sia un reale interesse verso le tematiche universitarie e d’Ateneo, ma la mera volontà di portare all’interno delle mura universitarie delle posizioni ideologiche conservatrici, che non possiamo che condannare, specialmente se provenienti da chi si professa associazione culturale universitaria.
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