Oggi il CNSU ha incontrato la Ministro Giannini, un incontro importante che, a fronte delle richieste da noi portate, ha affrontato vari aspetti del sistema d’istruzione universitario.
All’incontro si è parlato del sistema d’accesso all’università, borse di specializzazione, diritto allo studio, valore legale del titolo, carta dei diritti, fondo per gli studenti provenienti da luoghi colpiti da calamità naturali: tutti temi su cui il CNSU negli ultimi mesi ha fatto un grande lavoro di proposta, su alcuni ci sono state delle aperture al confronto, su altri non faremo passi indietro.
Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’ Unione degli Universitari: “ E’ importante che il Ministro tra i suoi primi incontri pubblici abbia scelto di confrontarsi con il CNSU, principale organo di rappresentanza studentesca.
Le nostre proposte sono state ascoltate e su alcune, come il Numero chiuso, le Borse di Specializzazione e la Carta dei Diritti degli Studenti, il Ministro sembra essere aperta ad un confronto e ad un intervento. Premeremo perché si dia seguito alle parole con misure concrete.
Andrea Fiorini Presidente del CNSU:“ L’incontro di oggi con il Ministro si è rivelato un primo momento di confronto: il Ministro ha dato disponibilità a ripeterlo e si è discusso di molti temi, dal Diritto allo studio, al numero chiuso. Su alcuni di questi il Ministro ha mostrato apertura e consapevolezza dell’urgenza di un intervento, come sulla necessità di trovare maggiori risorse per le borse di Specializzazione medica, e ridiscutere laicamente sul tema dell’accesso all’università. Su questi temi ci confronteremo ancora, e collaboreremo, speriamo in modo proficuo e positivo. Ma su altri temi, come il Diritto allo Studio e il valore legale del titolo, il CNSU sarà intransigente; se davvero il Ministro vuole aumentare i requisiti di merito o orientarsi sui prestiti d’onore, siamo pronti a fare una ferma opposizione.”
Conclude Scuccimarra: “Nonostante ci siano stati alcuni temi su cui abbiamo avuto discrete aperture al confronto, su altre il Ministro ha espresso posizioni per noi inaccettabili: i prestiti d’onore non sono uno strumento di Diritto allo Studio, ma di indebitamento, e la priorità è eliminare la figura dell’idoneo non assegnatario, non introdurre ulteriori criteri di merito a studenti che hanno già diritto ad una borsa. Sul valore legale del titolo, poi, non siamo disposti a discutere; eliminarlo significherebbe liberalizzare completamente il sistema, svalutando l’istruzione superiore e trasformandola in un mercato.”
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