L’associazione Udu Cagliari intende denunciare la pesante ed eccessiva decisione del Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, di cambiare la serratura della porta principale, e quindi di chiudere l’accesso alla sede dell’associazione, in condivisione con l’associazione studentesca Jan Palach, in via Ospedale, presso il Palazzo delle scienze.

La serratura del portone è stata cambiata la mattina di venerdì 18 aprile (a pochi giorni da Pasqua e a vacanze praticamente iniziate) senza alcun preavviso all’associazione.

Le motivazioni che il Rettore ha addotto a difesa della sua scelta sono da ricercare in alcuni fatti avvenuti dentro la sede (danneggiamento di beni già prontamente aggiustati e\o sostituiti) e dentro il Palazzo delle scienze. In particolare per questi ultimi non c’è ad oggi nessuna chiarezza sulla dinamica e nessuna evidenza che attribuisce la responsabilità all’associazione, vista la possibilità di accesso al Palazzo tramite altri ingressi, oltre la comunicazione della sede con alcuni spazi interni a esso.

La decisione è stata presa senza alcun tipo di avvertimento o possibilità di spiegazione, tanto che ci siamo visti chiudere all’interno della sede beni durevoli e materiali a noi appartenenti.

La sede, utilizzata dall’Udu Cagliari e dalla Jan Palach per riunioni (anche di altre associazioni), sala studio, cineforum, attività ludiche, iniziative culturali e feste studentesche, rappresenta un importantissimo punto di ritrovo per gli studenti dell’Università di Cagliari, oltre che una fondamentale base operativa per le due associazioni.

Quanto accaduto, è in linea con una visione politica che non vuole riconoscere il fondamentale ruolo svolto dalle associazioni universitarie, che ora si ritroveranno senza una sede a cui appoggiarsi, nella creazione di spazi di condivisione e incontro all’interno della popolazione studentesca e giovanile.

Riteniamo quindi ingiustificabile e dispotica la decisione del Rettore di chiudere l’accesso alla sede, uno dei pochissimi spazi universitari veramente fruibili dagli studenti e tenuto vivo da spirito aggregativo e di inclusione molto spesso difficili da promuovere altrove all’università.

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