Questa mattina il presidente del Consiglio Studentesco dell’Università Politecnica delle Marche, Ludovica Crescenzi, ha incontrato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, in visita alla sede decentrata di Fermo.
E’ stata consegnata al Ministro una lettera contenente le nostre posizioni sulle tematiche universitarie al centro dell’attuale dibattito politico. Nello specifico, sono stati trattati i temi del diritto allo studio, della revisione del sistema del numero chiuso, e della tassazione universitaria.
Crediamo infatti che le numerose criticità relative a questi temi siano legate principalmente al sotto finanziamento del sistema dell’Università Pubblica.
L’evidente mancanza di fondi adeguati destinati al sistema del diritto allo studio si ripercuote sui servizi offerti agli studenti meritevoli ma privi di mezzi, che spesso non vengono garantiti per mancanza di fondi, o che, spesso risultano estremamente differenziati, anche all’interno della stessa Regione, nonché dello stesso ateneo (situazione dalla quale non è esente l’Università Politecnica delle Marche, le cui sede decentrate, ad eccezione proprio di quella di Fermo, non dispongono di mense o di case dello studente).
La situazione non è migliore per quanto riguarda la gestione della contribuzione studentesca. Questa non soltanto risulta essere eccessivamente elevata, ma spesso, risulta essere anche iniqua in quanto non in grado di considerare le reali disponibilità economiche dello studente. A questo si aggiunge che il sistema di tassazione è diverso da ateneo ad ateneo, cosa che purtroppo vincola gli studenti nella scelta del proprio percorso accademico.
Quello che abbiamo chiesto al Ministro è una revisione completa del sistema di tassazione, che dovrebbe essere un sistema unico a livello nazionale e che sia in grado di superare la suddivisione in fasce di reddito a favore di un sistema continuo.
Altro tema affrontato nella lettera è quello del numero chiuso. Riteniamo necessario che il nuovo Governo assuma una posizione chiara su questo tema. E’ evidente che l’esistenza stessa del numero chiuso sia dettata non da reali esigenze, ma dalla volontà di piegarsi alle logiche imposte dagli ordini professionali e dalla volontà di mascherare il sotto finanziamento del sistema univeristario.
Questo è anche l’unico tema che il Presidente del Consiglio Studentesco ha avuto modo di affrontare personalmente con il Ministro, il quale ha risposto aprendo alla possibilità di modificare le modalità di selezione, prendendo ad esempio il modello francese, senza però purtroppo dichiarare la volontà di abbattere questo sistema.
Nonostante questa mancata apertura, continueremo a portare avanti con forza le nostre posizioni. Riteniamo infatti indispensabile valorizzare ed investire nell’Università e in generale nell’Istruzione, quali strumenti fondamentali per garantire un futuro alle giovani generazioni e alla società tutta.
Il fatto di risultare tra gli ultimi posti in Europa per tasso di giovani laureati e per spese in istruzione e ricerca, dovrebbe far riflettere sulla necessità di investire nell’Università. Senza politiche serie su diritto allo studio e investimenti, L’Università non sarà in alcun modo in grado di svolgere il suo ruolo democratico, sociale e innovatore.
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