Il Ministro Giannini ha annunciato, attraverso Facebook, l’intenzione di superare il sistema dei test per l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato, e di voler definire entro Luglio le nuove modalità d’accesso, sul modello di quelle adottate in Francia.
Dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Siamo felici che finalmente si voglia rimettere in discussione la lotteria dei test d’ingresso, come da anni chiediamo, ma qualsiasi riforma deve partire dal dialogo con gli studenti e dall’apertura immediata di un tavolo di confronto. Il tema dell’ accesso all’università è molto delicato perché condiziona il futuro di decine di migliaia di giovani, e non può essere affrontato frettolosamente o con scelte unilaterali del ministero.”
Continua Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Innanzitutto la Ministro non nega minimamente la programmazione degli accessi, mentre secondo noi la prospettiva è necessariamente quella di un sistema aperto, che garantisca a tutti la libera scelta del proprio percorso di studio, superando la logica per cui il diritto all’accesso e alla conoscenza è subordinato alla programmazione del fabbisogno di professionalità. Si parla,poi, in maniera molto semplicistica del “modello” francese, senza affrontare le reali implicazioni e, soprattutto, i limiti. Il sistema adottato in Francia, infatti, è impostato su una rigida selezione al secondo anno, che genera un’estrema competizione tra gli studenti, e spesso non garantisce la prosecuzione di un percorso formativo coerente a chi non supera la prova. Nella selezione in itinere come quella francese, poi, vi è sempre il rischio di aumentare il potere discrezionale dei docenti, se non lo si bilancia con adeguati elementi di oggettività nella valutazione degli studenti”.
Conclude Scuccimarra: “Per riformare davvero il sistema non basta eliminare i test, sono necessari interventi che partono dall’orientamento scolastico, passano da una politica seria di investimenti nel sistema universitario, dalle specializzazioni, fino all’accesso al mercato del lavoro. Siamo a pochi giorni dalle elezioni europee: se questa uscita sul numero chiuso non è solo uno spot elettorale, la Ministro, che è anche candidata, lo dimostri programmando immediatamente il tavolo di confronto con gli studenti.”
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