In Italia i laureati in Scienze Politiche non hanno accesso a nessuna Classe di insegnamento. Tra i titoli previsti dai DD.MM n. 39 del 1998 e 22 del 2005 infatti, sono state eliminate le lauree in Scienze politiche e in Relazioni internazionali, come titolo di ammissione utile per accedere alle Classi “19/A – Discipline giuridiche ed economiche”, e “36/A – Filosofia, psicologia e scienze dell’educazione”. Per l’esattezza la norma prevede l’esclusione dei laureati oltre l’Anno Accademico 2000/2001, anche se laureati con il vecchio ordinamento.

Dichiara Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’unione degli universitari: “Questa esclusione appare assolutamente insensata: gli insegnamenti relativi a quelle Classi di insegnamento sono perfettamente compatibili e coerenti con l’ordinamento didattico della laurea in “Scienze della politica” Inoltre esistono lauree che consentono l’accesso a quelle Classi, come quella in Giurisprudenza ad esempio, che sono equipollenti per legge a quella in Scienze Politiche per quanto concerne l’accesso ai concorsi pubblici”.

Continua Antonio Santoro, Consigliere udu del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e membro del CUN: “Questa discriminazione prosegue da anni, oggi il CNSU ha approvato all’unanimità una nostra mozione per chiedere al Ministro di provvedere quanto prima a sanarla, e il CUN, anche su nostra sollecitazione, si è reso disponibile a collaborare con il Ministero per una revisione complessiva dei titoli di studio che danno accesso all’insegnamento. Una recente sentenza amministrativa, che ha ammesso in graduatoria a Bolzano una laureata nel 2005, ha evidenziato il paradosso normativo di questa esclusione e molti laureati in Scienze della politica quest’anno presenteranno giustamente ricorso contro l’esclusione dalle graduatorie di III Fascia e dai TFA; sarebbe necessario un intervento immediato del Ministero per colmare definitivamente questa lacuna, visto che si sta lavorando ai nuovi regolamenti”.

Conclude Scuccimarra: “Questa situazione rappresenta una palese discriminazione per i laureati in Scienze Politiche, che limita il loro diritto di accedere a concorsi pubblici per i quali abbiano effettivamente. Abbiamo già portato la nostra rivendicazione al Ministero, chiedendo che intervenga immediatamente con un Decreto per includere le lauree in Scienze politiche e Relazioni internazionali, di tutti gli ordinamenti e senza limiti di tempo, tra i titoli che danno accesso all’ insegnamento nelle Classi compatibili, prevedendo, una sanatoria per i casi pendenti”.

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