Da settimane oramai continuano i bombardamenti sulla striscia di Gaza, le vittime aumentano di giorno in giorno, e si è perso il conto dei feriti. Come in ogni guerra, i morti sono soprattutto civili: bambini, donne e uomini, che nulla hanno a che fare con una guerra non voluta dalla popolazione,ma solo da poche persone.
Nel frattempo vediamo come, ancora una volta, la comunità internazionale non sta agendo per ottenere il cessate il fuoco, favorendo le trattative di pace tra il governo palestinese e quello israeliano.
L’Italia non rimarrà a guardare: e per questo motivo che la Rete della Pace e gli altri movimenti non violenti e pacifisti italiani scenderanno nelle diverse piazze d’Italia per dire stop alla guerra in Palestina e fermare i conflitti armati.
Dichiara Alberto Irone, Portavoce nazionale Rete Studenti Medi: “Non possiamo rimanere fermi davanti a questa guerra che si consuma a pochi passi da noi, che sta rimanendo troppo all’oscuro. Aderiamo e promuoviamo i presidi che si faranno nella giornata di oggi e nei prossimi giorni, perché è necessario mandare un segnale forte: vogliamo che non si combattano più guerre di alcun tipo e che la gente continui a morire sotto le bombe. La comunità internazionale deve smettere di fornire armamenti ai paesi arabi, deve portare aiuti umanitari e cultura là dove non c’è.”
Conclude Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari: “Scenderemo in piazza in tutte le città d’Italia insieme ai movimenti pacifisti italiani, per dire basta alla guerra in Palestina. Gli Stati Occidentali non possono rimanere a guardare mentre migliaia di vite umane vengono distrutte: è necessario un intervento serio che porti alla fine del conflitto armato una volta e per tutte”.
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