E’ di ieri la notizia che il Comune di Brescia ha deciso di rendere soggetta a pagamento la sosta nei parcheggi di via Branze, zona adiacente alle facoltà di Ingegneria e Medicina. Contestualmente, l’Ateneo bresciano ha già espresso la propria intenzione di rendere a pagamento la sosta in tutti i propri parcheggi delle facoltà di Ingegneria e Medicina.
Come rappresentanti degli studenti non possiamo che tornare ad esprimerci sul modello di mobilità che si sta delineando per la nostra città e sulle conseguenze che avrà per gli studenti. Premettiamo che da rappresentanti ci siamo sempre spesi per ottenere una mobilità più sostenibile, chiedendo incentivi e promuovendo iniziative di sensibilizzazione. Tuttavia, in questo caso la situazione ci pare diversa, e le vere motivazioni dell’istituzione dei parcheggi a pagamento da parte dell’Ateneo ci sembrano altre.
Quando, alcuni mesi fa, l’Ateneo bresciano ci ha prospettato l’intenzione di istituire il pagamento dei parcheggi al termine del lavori di rifacimento, ci siamo dimostrati disponibili a discuterne, purché questa operazione fosse improntata all’incentivazione della mobilità sostenibile e coinvolgesse tutta la comunità accademica. Abbiamo proposto che contestualmente all’istituzione del pagamento dei parcheggi venissero introdotti degli sconti sugli abbonamenti dei mezzi pubblici, tramite un’opera coordinata tra Ateneo e Comune di Brescia. Magari finanziandoli proprio grazie a quelle risorse ricavate dal pagamento dei parcheggi.
Ricordiamo che oggi gli sconti per i trasporti pubblici riservati agli studenti universitari, seppur leggermente migliori rispetto al passato grazie all’introduzione dei carnet, sono sicuramente lontani da quelli presenti in altre città universitarie. Una situazione che stride fortemente con l’intenzione di fare di Brescia una Città Universitaria.
Nonostante le nostre richieste l’Ateneo si avvia ad approvare l’istituzione dei parcheggi a pagamento senza un vero piano per incentivare la mobilità sostenibile. Nessun prospetto ci è stato presentato ne alcuna nuova ipotesi di scontistica sui trasporti pubblici. Inoltre, il pagamento riguarderà solo gli studenti, mentre non coinvolgerà docenti e ricercatori. Se dobbiamo fare uno sforzo per incentivare la mobilità sostenibile, perché non dobbiamo farlo tutti insieme?
L’istituzione di parcheggi a pagamento per le facoltà di Medicina e Ingegneria ci sembra una vera e propria nuova tassa universitaria, che graverà sullo studente medio come un aumento delle rette di più del 10% su base annua. La mobilità sostenibile purtroppo non c’entra nulla, c’è solo l’intenzione di fare cassa grazie alle tasche degli studenti, o meglio, delle loro famiglie, che già pagano tasse universitarie particolarmente alte.
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