Ieri via al primo concorso per le scuole di specializzazione di medicina, fino al 31 ottobre 12 168 candidati sono chiamati a svolgere le prove a livello nazionale, nuove regole che segnano il superamento dei vecchi concorsi gestiti dai singoli atenei. Tanti i candidati, a fronte di 5 000 posti disponibili e risorse insufficienti.
Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell’Unione degli Universitari dichiara “Le risorse insufficienti preposte alle specializzazioni mediche mettono nell’impossibilità ogni anno un numero crescente di giovani medici nella condizione di non potersi specializzare. Il numero chiuso a medicina non è la soluzione ma come ribadiamo da anni è necessario un nuovo piano d’investimenti strutturato per i corsi di medicina e chirurgia e per le specializzazioni. Fondamentale sarà, inoltre, garantire il corretto svolgimento del concorso nazionale con una verifica serrata del rispetto delle regole affinché non si verifichino discriminazioni tra i candidati.”
Conclude Scuccimarra “E’ impensabile che l’unica risposta sia la chiusura del sistema in un Paese in cui il numero di immatricolati e laureati continua a diminuire e i medici non sono sufficienti. E’ ora che il Governo si faccia carico del problema partendo da una risoluzione del dramma numero chiuso, investendo sulle specializzazioni consentendo alle migliaia di studentesse e studenti che ogni anno provano il concorso di specializzarsi permettendo loro di realizzarsi e costruirsi un futuro.”
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