Decine e decine di organizzazioni della società civile hanno deliberato formalmente attraverso i loro gruppi dirigenti e le assemblee dei soci di riconoscere lo stato di Palestina, come condizione indispensabile e quale contributo alla causa della pace e della giustizia in quella regione.
Queste dichiarazioni sostengono e integrano la richiesta che il parlamento italiano riconosca lo stato di Palestina, come hanno già fatto precedentemente 134 stati, e per ultimo il governo svedese, la camera dei Comuni Inglese ed i parlamenti di Francia e Spagna, sottoscritta da oltre 120 associazioni, appartenenti a significative reti pacifiste italiane (rete della pace, rete italiana disarmo, sbilanciamoci!), dalle confederazioni sindacali, attraverso una lettera aperta a governo e parlamento, da raccolte firme e da significative prese di posizione del mondo politico e della cultura.
La risposta che dobbiamo dare al terrorismo, alla cultura dell’odio ed all’ideologia dello “scontro di civiltà” è quella del diritto e della legalità internazionale a partire dalla soluzione politica del conflitto israelo-palestinese che determina gli equilibri dell’intera regione. Tutti lo sanno e tutti lo sostengono ma ora è giunto il momento, anche per il Parlamento e per il Governo italiano, di dimostrare la propria volontà e la propria responsabilità riconoscendo simbolicamente lo stato di Palestina ed impegnandosi concretamente per l’immediata riapertura dei negoziati tra le due parti, per la fine dell’occupazione e per il rispetto dei diritti umani.
Parlamento e Governo italiano facciano ora la loro parte.
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