Altra vittoria della rappresentanza studentesca a tutela del diritto allo studio, questa volta l’Ateneo incriminato è quello di Palermo, che lo scorso 29 luglio aveva deliberato in CDA il pagamento di una “tassa d’iscrizione” di € 219 che doveva, da quest’anno, essere pagata anche dagli studenti idonei a ricevere la borsa di studio.
L’assurdità di tale delibera è stata denunciata fin da subito dall’UDU e da tutte le associazioni studentesche locali, presentando prima una diffida tramite i rappresentati degli studenti eletti in CDA, e depositando poi il ricorso, patrocinato dall’AVV. Michele Bonetti, in cui si chiedeva l’annullamento del provvedimento che gravava sul diritto allo studio degli studenti economicamente più disagiati.
Nella giornata di ieri il TAR di Palermo si è espresso in favore dei ricorrenti stabilendo che l’Università ha fatto pagare ad oltre 10.000 studenti una tassa da cui dovevano per legge essere esonerati, e che adesso dovrà rimborsare a tutti gli idonei i 219 euro che intanto aveva incassato ingiustamente.

“E’ una sentenza che aspettavamo da quest’estate, senza la quale sapevamo che tanti studenti avrebbero avuto forti difficoltà a potere pagare una tassa che avrebbe comportato, per loro, un aumento dell’80% della contribuzione studentesca, in più temevamo che l’eventuale sconfitta in sede legale avrebbe spinto gli altri Rettori a seguire il cattivo esempio dell’ateneo palermitano, prevedendo il pagamento di questa tassa assurda in tutti gli atenei italiani” commenta, a nome di tutte le Associazioni studentesche coinvolte, Angelo Nuzzo, coordinatore dell’UDU Palermo.

Gianluca Scuccimarra, Coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari aggiunge: “Alla luce di questa sentenza si deve aprire una seria riflessione sulla situazione in cui versa il Diritto allo Studio in Italia che vede il numero degli idonei non beneficiari in continuo aumento e nessun serio intervento sul sistema da parte di tutti gli ultimi governi. Si parla tanto di cambiamento, anche a livello universitario, ma le scelte fatte dal Governo Renzi non hanno assolutamente cambiato il verso dell’università italiana. Fatti assurdi come quello di Palermo dimostrano che ormai anche le leggi dello stato volte a tutelare strumenti fondamentali come gli esoneri dalle tasse universitarie vengono infrante a piacimento: è necessario aprire immediatamente un confronto con gli studenti per riformare l’intero sistema di tassazione nazionale, a partire dalle proposte di legge attualmente presentate in parlamento.”.

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