Oggi si è tenuta la conferenza regionale sul Diritto allo Studio. Questa conferenza ha lo scopo di delineare le linee guida relative all’elargizione dei servizi del diritto allo studio per i quattro ERSU della nostra regione.
I rappresentanti degli studenti degli ERSU di Ancona e Macerata hanno presentato un documento, in cui hanno espresso numerose criticità.
Si è innanzitutto formulato l’invito alla Conferenza di avviare una discussione sul tema della governance dei quattro ERSU della nostra regione. Da un lato, la disparità dei servizi offerti dai quattro enti rende necessario definire dei livelli standard dei servizi e dei relativi costi medi, ma anche una gestione unitaria del diritto allo studio tramite un ente regionale unico, che vada nella direzione di un migliore utilizzo delle risorse, sia attraverso il risparmio sui costi di amministrazione, che attraverso l’applicazione di criteri di gestione unitari.
L’aspetto più importante sul quale ci siamo espressi riguarda la modifica dei requisiti economici per l’accesso alle borse di studio e agli altri benefici, aspetto che ci ha portato ad esprimere un parere negativo sull’intero piano presentato dalla regione.
Secondo la proposta formulata dalla regione, si passerebbe da una soglia massima di 18500€ a 20900€. Seppur consapevoli di come nella proposta del nuovo valore abbia inciso la nuova formula di calcolo dell’ISEE, sono stati sottolineati alcuni aspetti che ci hanno spinto a dare un parere contrario all’intero piano. In primis, la convocazione per l’assemblea è pervenuta con un solo giorno di anticipo, cosa che ha impedito ai rappresentanti degli studenti di poter analizzare nel migliore dei modi il piano e in particolare la variazione del valore ISEE. In secondo luogo, se è vero che il valore è stato innalzato poiché è previsto che le nuove modalità di calcolo dell’ISEE comportino valori medi dell’indicatore più elevati, è anche vero che in questo modo rientrerà nella categoria degli idonei anche una platea di soggetti che prima ne erano esclusi a causa del superamento dei requisiti economici. Questo di per sé non rappresenterebbe un aspetto negativo, considerato che si andrebbero ad elargire servizi ad un numero maggiore di studenti, ma riteniamo che questa misura sia in contrasto con la politica che la regione ha deciso di adottare sul tema del diritto allo studio. I drastici tagli al diritto allo studio previsti per il 2015, infatti, che hanno comportato una riduzione di 14 milioni di euro, se connessi ad un aumento della platea di potenziali idonei, andrebbero ad accrescere solamente il numero dei cosiddetti “idonei non beneficiari”, senza comportare benefici reali. Pertanto è fondamentale che l’innalzamento della soglia economica per l’accesso ai benefici sia accompagnato dalla reale possibilità di far fronte alle richieste che potranno pervenire, altrimenti si tratterebbe dell’ennesima mancanza di responsabilità nei confronti degli studenti.
Soltanto stanziando un adeguato finanziamento la nostra regione potrà garantire realmente un diritto allo studio peraltro già lacunoso sotto molteplici aspetti.
Alla luce di queste considerazioni, abbiamo chiesto per l’ennesima volta che la Regione proceda a reintegrare i fondi per il diritto allo studio, inserendo questo capitolo nella finestra di bilancio che dovrebbe essere prevista per il mese di febbraio.
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