Dopo molteplici e ingiustificati ritardi oggi, con la nota ministeriale n. 315/2015, è stato pubblicato il Bando per l’ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2014/2015: un bando che i giovani medici attendevano da mesi e che stando alle dichiarazioni della Ministro Stefania Giannini doveva avvenire entro il 30 aprile.
Confermate le date del test, che fino ad oggi erano circolate solo in via informale: il 28 luglio la prima parte del test a cui parteciperanno tutti i candidati, a prescindere dalla scuola di specializzazione; nei giorni successivi la seconda parte del test nel seguente ordine secondo cui il 29 luglio i candidati della scuola di aria medica, il 30 luglio i candidati della scuola di aria chirurgica e il 31 luglio coloro dell’area dei servizi clinici.
Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari: “La scelta del ministero di pubblicare il bando esattamente 60 giorni prima della data d’inizio del test è assolutamente inaccettabile, considerato che i candidati che accederanno al prossimo concorso non hanno avuto modo fino a qualche ore fa di capire tempistiche e modalità di svolgimento; la cosa più grave è che il numero di borse di studio previste dal nuovo bando, aumentate di appena 1000 unità su scala nazionale più circa 500 borse su scala locale, sono ancora una volta nettamente inferiori rispetto al numero di giovani medici laureati e speranzosi di accedere alla scuola di specializzazione di proprio interesse,
Conclude Gianluca Scuccimarra: “La Ministro Giannini ancora una volta ha dimostrato di andare avanti per slogan, senza mai dare continuità alle dichiarazioni effettuate nei mesi passati.
Basti pensare che l’aumento delle borse di studio tanto millantato è frutto, non di un incremento dei fondi stanziati dallo stato, bensì della razionalizzazione e riorganizzazione delle scuole di specializzazione mediche già in programma da più di un anno.
Persistono, dunque, le stesse identiche problematiche del concorso 2014 e quelli che pagheranno le conseguenze dell’inerzia del ministero come sempre sono i giovani medici, sempre più spesso costretti a lasciare il Paese per proseguire il proprio percorso formativo”.
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