Pochi giorni fa il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul proprio portale statistico gli introiti aggiornati della tassazione universitaria per l’anno accademico 2013/2014. Come Unione degli Universitari abbiamo elaborato i dati forniti dal MIUR incrociandoli con quelli degli iscritti e costruendo un’inchiesta sulla tassazione media dei singoli atenei italiani che dipinge ancora una volta un quadro in continuo peggioramento per gli studenti italiani.
Dichiara Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari: “I dati della nostra inchiesta fanno emergere ancora una volta una situazione allarmante per quanto riguarda le tasse studentesche e l’accesso all’università. L’aumento in un solo anno del 5% della tassazione media sul livello nazionale rappresenta l’aumento più forte degli ultimi 5 anni e va in completa controtendenza a quelle che sono le emergenze del nostro sistema universitario: un paese che perde oltre 71mila iscritti in un anno e vede calare i propri immatricolati da 5 anni consente ai propri atenei di aumentare le proprie barriere all’accesso invece di ridurle.”
“Il dato peggiora ulteriormente se osservato sugli ultimi 10 anni: come denunciamo da tempo dal 2005 ad oggi le università italiane hanno deliberato un aumento esponenziale delle tasse universitarie, di oltre il 50%. In 10 anni siamo passati da una tassazione media di 736,91 € ad una di 1112,35 €, dato da solo utile a smontare una volta per tutte gli assunti di chi sostiene che l’università italiana si quasi gratuita. La nostra indagine dimostra ancora una volta non solo come il nostro Paese sia stabilmente al terzo posto in Europa per l’entità dei contributi studenteschi, come certificato dall’OCSE, ma anche come questi contributi invece di diminuire siano in costante aumento. E’ notizia di questi giorni, ad esempio, che l’università Statale di Torino è intenzionata ad aumentare significativamente le tasse, e altri Atenei potrebbero seguirla”.
Conclude Scuccimarra: “Nel 2012 Monti ha sostanzialmente liberalizzato le tasse studentesche, indebolendo l’unico vincolo normativo che impediva agli atenei di aumentarle liberamente; è venuto il momento di operare una riforma complessiva del sistema, che riduca il peso delle tasse, soprattutto per i redditi più bassi, e introduca un criterio forte di progressività, omogeneo in tutti gli atenei. Esiste in tal senso una proposta di legge, depositata alla Camera a firma dell’Onorevole Ghizzoni, che rappresenta una buona base di partenza e crediamo che le crescenti difficoltà economiche nel mantenersi agli studi, testimoniate dai recenti dati sul calo degli iscritti, rendano non più rinviabile quest’intervento. A maggior ragione se il Governo intende effettivamente lavorare ad una riforma dell’università”.
Per scaricare i dati sulle variazione delle tasse nell’ultimo anno clicca qui.
Per scaricare i dati sulle variazione delle tasse negli ultimi 10 anni clicca qui.
Qui sotto puoi visualizzare tutti i dati sopra citati.
continua a leggere
Post collegati
Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi in sciopero al fianco dei lavoratori della CGIL in tutta Italia. “I […]
Tagli alle università, dopo la Crui anche il Cnsu boccia il Governo sul Decreto FFO. Servono almeno 700 milioni solo […]
Negli ultimi anni, il numero di studenti universitari fuorisede in Italia è cresciuto esponenzialmente, arrivando a rappresentare quasi la metà […]