Conclusi tutti gli appuntamenti con i test d’ingresso nazionali 2015 è il momento per l’Unione degli Universitari di fare un primo punto sulla “lotteria” di quest’anno. Sono più di 2500 le segnalazioni arrivate alla nostra casella di posta ricorsi@unionedegliuniversitari.it in appena 4 giorni, a dimostrazione del fatto che anche quest’anno durante i test si sono verificate numerose irregolarità e situazioni che dimostrano per l’ennesima volta l’impossibilità dei test italiani di garantire una “selezione” priva di influenze esterne. Le segnalazioni raccolte riguardano tutti i corsi di laurea a numero chiuso nazionale, a partire da professioni fino ad architettura, con come sempre un picco sul corso di laurea di medicina e chirurgia.

Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Tra le numerose irregolarità raccolte fino ad ora, caso emblematico è rappresentato da quanto accaduto a Roma, e in particolare modo alla Sapienza, il giorno dei test di medicina e chirurgia. Poco prima che gli studenti iniziassero a svolgere la prova una delle scatole, contenente all’interno il contenitore fornito dal ministero con i 50 plichi che sarebbero poi stati distribuiti ai candidati in una delle aule è stato di fatto abbandonato in corridoio, da quello che ci riportano gli studenti e le testimonianze fotografiche, per oltre 45 minuti; dalle foto scattate da uno studente si nota chiaramente come chiunque avesse libero accesso all’area in cui si trovava la scatola, finanche un’anziana signora la quale si era recatasi al policlinico per tutt’altro. E’ clamoroso che chiunque potesse, per 45 minuti, mettere le mani su un plico contenente tutte le domande del test prima che questo cominciasse. E’ vergognoso che solo la fortuna abbia evitato il riproporsi con una semplicità disarmante di un nuovo ‘caso Bari’.”

“Il caso della Sapienza è solo un esempio della miriade di situazioni dubbie che hanno interessato anche questa edizione della lotteria dei test. Tra le segnalazioni giunte molte irregolarità che andranno verificate, dai diversi plichi che potrebbero essere stati manomessi, alla forte presenza di dispositivi elettronici nelle aule, fino all’inutile e complicato sistema delle etichette adesive, novità di quest’anno, che hanno provocato enormi problemi tra gli studenti e i membri della commissioni stessa. Allo stato attuale sono tantissimi gli studenti che hanno apposto le etichette o depositato i fogli in modo errato, motivo per cui la loro prova è a forte rischio annullamento: secondo le nostre proiezioni sulle segnalazioni parliamo addirittura di quasi il 10% dei candidati.”

Secondo l’Avvocato dell’Udu, Michele Bonetti: “Nonostante le numerose segnalazioni, allo stato attuale, mancano ancora degli elementi di prova chiari e inoppugnabili come quelli immediatamente emersi lo scorso anno intorno al plico manomesso a Bari; perciò abbiamo richiesto alle università in cui si sono tenuti i test tutti i verbali delle singole aule, elemento fondamentale per un’azione legale seria che abbia possibilità di vittoria. La nostra battaglia politica e giudiziaria non si fermerà, anzi; è determinante non avanzare nell’immediato ricorso, ma consentire all’Udu, che lavora da sempre per la tutela dei diritti, di effettuare tutti gli accertamenti per poter promuovere un’azione che che sia veramente utile per gli studenti. Tanto più che il termine di 60 giorni per impugnare al Tar decorre dalla pubblicazione della graduatoria che non è ancora intervenuta.”
Conclude Scuccimarra ” Mentre noi studenti cerchiamo di intervenire con ogni mezzo su una lotteria che riguarda il futuro dei giovani italiani, assistiamo ancora una volta ad un silenzio assordante della politica e del MIUR, che aspettano timorosi solo di poter tirare un sospiro di sollievo sugli ultimi test. Ancora una volta nessuno trova il coraggio di intervenire su una materia ricca di interessi economici e di potere che rappresenta uno dei punti di svolta per il futuro dell’Italia tramite l’accesso libero all’istruzione. Ma noi non ci fermeremo e continueremo questa battaglia a partire dalla richiesta forte alla politica di un ripensamento complessivo della legge 264, ormai del tutto inadeguata, fino alla messa in discussione di tutti i numeri programmati dei nostri Atenei tramite tutti gli strumenti, anche di mobilitazione, a nostra disposzione.”

Di seguito le foto con la scatola implicata

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