La manifestazione studentesca ha visto un’alta partecipazione degli studenti, a dimostrare quanto la legge 107 non sia voluta dalla maggioranza della popolazione studentesca. Anche gli studenti universitari sono scesi in piazza insieme a noi in tanti, perchè mondo della scuola e dell’università sono indissolubilmente legati e fondamentali per la costruzione di un futuro fatto di integrazione, diritti ed opportunità per tutte e tutti.
Dichiara Alberto Irone, portavoce Nazionale Rete Studenti Medi: “Migliaia e migliaia gli studenti e le studentesse oggi nelle piazze italiane. Piazze pacifiche, propositive, che non sono altro che il culmine di un processo di mobilitazione iniziato l’anno scorso, fatto di informazione e formazione, assemblee, dibattiti ed elaborazione di idee e proposte complete da parte degli studenti, a partire dalle scuole. Vogliamo una scuola buona per davvero, che sia sufficientemente finanziata con soldi pubblici e non soggetta alle necessità dei privati, una scuola in cui è possibile studiare a costo zero e in cui il diritto allo studio è attuato, una scuola in cui grazie all’integrazione, all’inclusione e alla cooperazione non si lascia indietro nessuno. Vogliamo una scuola buona per davvero.”
Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale Unione degli Universitari: “Studenti medi ed universitari uniti in piazza per lanciare un messaggio chiaro: scuola ed università devono essere necessariamente unite nel processo di riforma, processo che va portato avanti con il pieno coinvolgimento dei principali protagonisti: noi studenti. Nel momento in cui anche il diritto allo studio universitario viene messo ancora più in dubbio a causa di tagli ai finanziamenti noi rispondiamo che l’accesso all’università deve essere garantito a tutti e tutte senza impedimenti di tipo economico o sbarramenti in entrata come il numero chiuso ed il numero programmato.”
Concludono Irone e Dionisio: “Il mondo dell’istruzione è stato messo sotto attacco dal governo. Si è cercato di far passare logiche sbagliate e dannose nascondendosi dietro il loro malfunzionamento. Noi sappiamo che se oggi scuola ed università non sono luoghi del sapere accessibili ed efficienti è anche, e soprattutto, a causa di scelte sbagliate portate avanti negli anni precedenti, senza il coinvolgimento degli studenti. E’ il momento di rivoluzionare il sistema di istruzione pubblico in Italia, ma per farlo è imprescindibile il contributo di noi studenti.”
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