venezia 1In occasione della visita di Matteo Renzi a Venezia e della sua presenza all’inaugurazione del nuovo campus economico San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari, l’Unione degli Universitari – UDU Venezia e la Rete degli Studenti Medi hanno organizzato un presidio di fronte alla nuova struttura, per consegnare a Renzi un documento con le nostre proposte sui temi di scuola e università e per chiedere che si intraprenda un dialogo serio con gli studenti.

Purtroppo non ci è stato permesso di esporre due striscioni e le nostre bandiere. Il premier Renzi, tanto propenso al dialogo e al confronto, non si è fatto vedere, è entrato dal retro ma si è di ricevere una nostra lettera aperta in cui chiediamo maggiore interesse verso i temi dell’istruzione e i finanziamenti a scuola e università promessi durante l’elaborazione della Buona Scuola. Finanziamenti che, a detta del premier, sarebbero dovuti essere presenti nella Legge di Stabilità ma che ad oggi non abbiamo ancora visto.

Qui di seguito la lettera:

                                                                                                                                           Venezia, 16 Ottobre 2015

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Oggetto: Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi a San Giobbe affinché la Legge di Stabilità consideri il Diritto allo Studio.

In occasione della Sua visita, nella nostra città e nel nostro Ateneo, l’Unione degli Universitari-UDU Venezia e la Rete degli Studenti Medi non possono non approfittare di questa vicinanza per esprimere alcuni dubbi emersi nei giorni scorsi.

Le nostre associazioni da anni si muovono a livello nazionale e locale per monitorare il sistema d’istruzione del nostro Paese, parlando direttamente con chi la scuola e l’università la vive, ogni giorno, subendo gli effetti di tutte quelle riforme che da troppi anni non agiscono efficacemente sulle problematiche reali.

Con l’entrata in essere di questo Governo, sono stati numerosi i progetti di riforma in ambito dell’istruzione e non solo. Dopo l’approvazione della “Buona Scuola” e aspettando di saperne di più riguardo a quella che si preannuncia sarà la “Buona Università”, ieri è stata presentata la nuova Legge di Stabilità. Forte, semplice, giusta e orgogliosa: questi gli aggettivi con i quali è stata descritta.

Abbiamo sentito parlare di cancellazione della tassa sulla prima casa, di abolizione dell’IMU agricola, ma a quanto pare all’interno della nuova legge  il Diritto allo Studio non trova spazio. Tutto ciò non è ammissibile, soprattutto dopo che con l’entrata in gioco del nuovo sistema del calcolo dell’ISEE si è assistito ad un calo evidente e preoccupante del numero degli idonei a ricevere la borsa di studio. Ancora una volta troviamo una linea politica fatta di slogan che non agisce ad ampio spettro, lasciando lacune preoccupanti in ambiti in cui il nostro Paese deve investire. Riguardo al Diritto allo Studio, l’Articolo 34 della Costituzione recita:“La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze che devono essere attribuite per concorso”; ad oggi questo Articolo non viene rispettato, creando un enorme disparità tra gli studenti che ottengono la borsa di studio e i cosiddetti “idonei non beneficiari”.

Come Unione degli Universitari  siamo stati contattati, a livello nazionale e locale, da numerosi studenti che, a causa dei nuovi metodi di ricalcolo dell’ISEE, si sono ritrovati a dover rinunciare alla propria borsa di studio in quanto i requisiti detenuti fino all’anno scorso risultavano persi. Questo primo attacco al Diritto allo Studio è stato forte ed è stato impossibile per noi rimanere indifferenti.

In questo modo viene violato uno dei diritti che dovrebbe essere alla base di uno Stato democratico e che attualmente vede un Governo la cui parola d’ordine sembra essere “progresso”. Inoltre, vengono garantite 1000 assunzioni per i ricercatori con l’intento di riattrarre quelli che possono essere definiti i nostri “cervelli in fuga”attraverso il  meccanismo già noto del concorso nazionale.

In un Paese dove è l’intero sistema culturale a vivere una profonda crisi e in cui la disoccupazione, giovanile e non, rivela percentuali preoccupanti non è sufficiente promettere un numero così esiguo di assunzioni, non è accettabile l’ennesima propaganda “acchiappa-consensi”.

Quello che vogliamo chiederLe oggi è una presa di posizione seria riguardo un sistema di istruzione che continua ad impoverirsi nel suo complesso.

Se si vuole veramente dare una svolta positiva all’università e alle scuole italiane non sono queste le basi da cui partire: vogliamo soluzioni concrete, vogliamo investimenti sulla cultura e sull’università.

Come Rete degli Studenti Medi, ma soprattutto come studenti, chiediamo un ascolto vero e un dialogo diretto che ci permetta di esporre le nostre proposte. Abbiamo già assistito al progressivo avanzare della riforma denominata “Buona Scuola” che di certo non è efficace, anzi, va solamente a ledere il sistema scolastico. Vogliamo ripartire da una scuola inclusiva, aperta, democratica e solidale.

Contrazione del Diritto allo Studio e penalizzazione di scuola ed università vanno a contraddire lo slogan di questa nuova Legge di Stabilità che, vista da questa prospettiva, fatica a riconoscersi come “forte, semplice, giusta e orgogliosa”. Un Paese che si dichiara voglioso di progredire e di cambiare rotta deve partire dall’investimento nel sistema educativo e pensare realmente al futuro.

Continueremo ad essere in prima linea nella tutela dei diritti degli studenti e continueremo a portare avanti le nostre proposte in attesa di un dialogo costruttivo.

 

Unione degli Universitari – UDU Venezia

Rete degli Studenti Medi Venezia – Mestre

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