Mercoledì 21 Ottobre l’Unione degli Universitari ha tenuto, insieme all’avvocato Michele Bonetti, una partecipatissima assemblea a Roma durante la quale circa 500 ricorrenti contro il test di Medicina hanno potuto porre le proprie domande direttamente all’avvocato e ai rappresentanti del sindacato studentesco. Un momento di crescita e di confronto diretto, ma anche un momento di approccio al tema “università” per tutti quegli studenti che, a causa del numero chiuso e di un test ingiusto ricco di vizi formali, si sono visti privati della possibilità di proseguire gli studi nelle materie prescelte.
Un’assemblea riuscita al meglio, che ha visto protagonista la voglia dei ragazzi esclusi di impegnarsi nello studio universitario; un’assemblea, però, che si sarebbe dovuta svolgere all’interno dell’ateneo più grande d’Europa, La Sapienza.
L’UDU Sapienza, con largo anticipo e stando alla regolare procedura, aveva richiesto la concessione dell’aula di Patologia Generale, all’interno del Policlinico Umberto I. Nonostante l’aula fosse stata presto concessa, il giorno prima dell’assemblea ce ne siamo visti privati; la scusa addotta dall’amministrazione per l’improvviso dietro-front è stata “un sopralluogo tecnico relativo alla sicurezza dell’aula”, sopralluogo che sarebbe casualmente coinciso con le ore da noi prenotate.
A conferma del fatto che La Sapienza abbia tenuto pretestuosamente gli studenti fuori dalla loro università, abbiamo avuto modo di riscontrare che il sopralluogo non è mai avvenuto.
Pensiamo che l’amministrazione debba delle opportune spiegazioni tanto a noi quanto ai 500 studenti che, prima ancora di affacciarsi alla vita universitaria, si son già visti le porte chiuse in faccia ben due volte: prima col test, poi con il ritiro dell’aula. Università è formazione, università è partecipazione. La Sapienza cos’è?
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