law-justiceIn questi giorni è tornata al centro del dibattito pubblico la controversa inaugurazione ad Enna di una sede distaccata della Facoltà di Medicina dell’Università romena Dunarea di Jos di Galati. Questa apertura, fortemente voluta dall’ex senatore PD Mirello Crisafulli, sta incontrando resistenze sempre più forti dal MIUR, il quale ieri ha chiesto l’interruzione delle lezioni, vista la non corrispondenza della sede di Enna all’ordinamento italiano, ma solo a quello Romeno e Comunitario.

Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Basta prese in giro! Il caso di Enna è solo l’ultimo di una serie di tentativi di eludere il sistema a numero chiuso previsto nell’università italiana, come ad esempio l’Università di Tor Vergata che da anni prevede, a costi assai elevati, corsi a numero aperto in Albania. La vicenda di Enna va affrontata non come uno scontro tutto interno al PD, tra Crisafulli e il sottosegretario Faraone, ma come una questione di rilevanza nazionale. Va ribadito con forza che non esistono scorciatoie, riservate a chi ne ha le possibilità economiche, per eludere il numero chiuso: va, invece, smontato l’attuale modello.”

Conclude Dionisio: “L’UDU si è da sempre battuta per un’università che sia accessibile a tutti e che non lasci canali preferenziali riservati ai più abbienti. Ora non si può più scherzare. Basta slogan! Siamo stufi di dover assistere a dichiarazioni vuote, a cui poi non seguono mai fatti concreti. Il Ministro Giannini e il MIUR tutto devono impegnarsi a convocare in tempi assai rapidi un tavolo di confronto sul numero chiuso, che da tempo hanno promesso, per superare definitivamente un sistema che giorno dopo giorno dimostra tutti i propri limiti.”

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