All’indomani delle fucilate che hanno colpito le città di Saint-Denis e Parigi, è il momento di meditare. I nostri pensieri vanno alle vittime e ai loro cari.
Attraverso le donne e gli uomini vittime delle fucilate, sono stati i simboli della vita comune, della cultura, della giovinezza e della convivialità ad essere stati presi come bersaglio. Questi attentati erano diretti contro tutti noi.
Malgrado il dolore e l’emozione, la solidarietà deve darci la forza di non cedere a quello che è, in definitiva, l’obiettivo dei terroristi: la paura. La paura che spinge all’odio e ai pregiudizi. La paura che nutre la barbarie in Francia e ovunque nel mondo.
Anche se è ancora il tempo del dolore, nei giorni che vengono, la paura non dovrà impedirci di pensare. E’ grande il rischio che questi avvenimenti spingano il nostro paese in un delirio collettivo, quello del conforto interiore e identitario, delle guerre esteriori. È per resistere a queste derive che bisognerà pensare, criticare, dare parola alla società civile e ai cittadini. Noi abbiamo dei valori -libertà, uguaglianza, fraternità – e una democrazia da difendere. E noi non abbiamo paura.
Nous n’avons pas peur
Au lendemain des fusillades qui ont frappé les villes de Saint-Denis et Paris, le temps est au recueillement. Nos pensées vont aux victimes et à leurs proches.
A travers les femmes et les hommes qui ont été victimes des fusillades, ce sont des symboles du vivre-ensemble, de la culture, de la jeunesse et de la convivialité qui ont été pris pour cible. Ces attentats étaient dirigés contre nous tous.
Malgré la douleur et l’émotion, la solidarité doit nous donner la force pour ne pas céder à ce qui est, en définitive, l’objectif des terroristes: la peur. La peur qui pousse à la haine et aux amalgames. La peur qui nourrit la barbarie en France et partout dans le monde.
Si le temps est encore au deuil, dans les jours qui viennent, la peur ne devra pas nous empêcher de penser. Le risque est grand que ces événements poussent notre pays dans un délire collectif, celui de l’affrontement intérieur et identitaire, des guerres extérieures. C’est pour résister à ces dérives qu’il faudra penser, critiquer, donner la parole à la société civile et aux citoyens. Nous avons des valeurs – liberté, égalité, fraternité – et une démocratie à défendre. Et nous n’avons pas peur.
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