È notizia di ieri l’uscita dei dati definitivi sugli idonei alle borse di studio in Emilia Romagna e il dato, come già abbondantemente detto, è più che allarmante: -15,6% di idonei rispetto allo scorso anno, con un picco del -17,7% nell’ateneo di Ferrara e addirittura -24,9% per quanto riguarda gli AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale).
Gli effetti del nuovo ISEE sono, come ci si poteva aspettare, disastrosi. L’Unione degli Universitari lo denuncia da tempo, ancor prima che la normativa fosse in atto.
La regione, come l’anno scorso, ha confermato la copertura delle borse di studio al 100% e ha annunciato che gli investimenti dedicati al diritto allo studio sono quantificati in oltre 63 milioni di euro.
Sicuramente è positivo il fatto che si coprano la totalità di borse di studio, ma c’è comunque da capire che il numero di studenti che hanno accesso ai benefici rimane molto basso, circa 16.000, un numero irrisorio se si pensa che gli iscritti agli atenei Emiliano Romagnoli sono oltre 100.000. Serve fare una seria riflessione su cosa sia veramente il diritto allo studio e questa non può prescindere assolutamente dal parere e dall’apporto concreto degli studenti, troppo spesso lasciati ai margini quando si tratta di prendere decisioni.
Un primo passo in questa direzione è sicuramente l’apertura di nuovi bandi compensativi accessibili ai cosiddetti “esodati”, frutto di un lavoro dell’Unione degli Universitari insieme ad Er.go e Regione che non sono rimasti sordi ai nostri appelli e al nostro lavoro all’interno degli organi, sia con la nostra rappresentanza in Er.go, sia all’interno della Consulta Regionale per il Diritto allo Studio, che su nostra proposta ha emanato un documento ufficiale che chiedeva queste manovre.
Sono stati stanziati €2.750.000 per questi bandi straordinari che consistono in 200 euro in buoni per il servizio ristorativo e un massimo di 2000 euro di erogazione monetaria, diversificati in base al reddito; potranno accedere al suddetto bando, aperto dall’1 al 23 dicembre, gli studenti che hanno come ISEE un valore compreso tra €19.152,98 e €24.126,80 e come ISPE un valore compreso tra €32.320,65 e €40.713,99.
Siamo molto soddisfatti che finalmente le Istituzioni comincino a sentire realmente il parere degli studenti. Bisogna dare continuità a questo modo di lavorare, in una discussione seria e concreta sul sistema generale di diritto allo studio, che va inevitabilmente modificato con un’inversione di rotta rispetto al passato. L’obiettivo deve essere quello di creare un’università aperta, con meno disuguaglianze e che sappia ascoltare i bisogni reali degli studenti.
UdU Ferrara, UdU Forlì, UdU Modena, UdU Parma
continua a leggere
Post collegati
L’Università di Torino deve restituire 39 milioni agli studenti. Sentenza storica del Consiglio di Stato sulla tassazione studentesca. Il Consiglio […]
L’Unione degli Universitari torna a protestare in tutta la penisola, chiedendo interventi urgenti sul tema del caro studio. Il sindacato […]
Il caso della studentessa suicida, trovata nei bagni della IULM nella mattinata di mercoledì, continua a fare discutere. L’Unione degli […]