Dopo l’annuncio del Sottosegretario Faraone a settembre, apprendiamo che il MIUR ha comunicato la convocazione di un tavolo sui Livelli Essenziali delle Prestazioni per il diritto allo studio.
Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: “Fin dall’emanazione della legge quadro nazionale sul diritto allo studio, nel 2012, abbiamo chiesto la definizione di LEP inclusivi, che rendessero efficienti i servizi del diritto allo studio e sapessero rispondere alle reali esigenze degli studenti. Peccato che la convocazione del tavolo in questo momento risulti alquanto intempestiva, considerata anche la riforma in campo del titolo V, che determinerà profondi mutamenti dello scenario istituzionale in tema competenze sul diritto allo studio, e la falce del nuovo ISEE, che sta tagliando fuori dal sistema un quarto degli studenti idonei ”.
Conclude Dionisio: “Se l’intenzione del Governo è quella di utilizzare la definizione dei LEP soltanto per contrarre ulteriormente il diritto allo studio, ad esempio andando ad innalzare i criteri di merito per l’accesso alle borse, come già aveva tentato di fare l’allora ministro Profumo nel 2013, non ci stiamo e daremo battaglia. Questa operazione, in questo momento, rischia di rappresentare un semplice palliativo per nascondere le vere mancanze del sistema. Nell’attuale situazione di sotto finanziamento, il rischio evidente è che il tavolo del MIUR si trasformi nell’ennesimo gioco a ribasso. Il Ministero non può pensare di parlare solo di riforma dei LEP, è necessario rimettere in discussione il sistema del diritto allo studio nel suo complesso, a partire da un meccanismo di finanziamento che sappia garantire risorse adeguate. In questi anni infatti abbiamo assistito ad un continuo rimpallo di responsabilità tra Stato e Regioni, a discapito di quasi 50.000 studenti capaci e privi di mezzi, che non percepiscono la borsa per mancanza di finanziamenti.
Il diritto allo studio in Italia deve essere portato almeno in linea con gli standard europei: il Governo e tutti i soggetti coinvolti, dalle Regioni agli enti territoriali, dopo le misure insufficienti contenute nella finanziaria, devono dare dimostrazione di voler allargare la platea dei destinatari di borsa di studio, ferma ad un ridicolo 8% degli studenti totali, e di implementare una rete di servizi, dai trasporti all’assistenza sanitaria, realmente inclusiva ed universale.”
continua a leggere
Post collegati
Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi in sciopero al fianco dei lavoratori della CGIL in tutta Italia. “I […]
Ieri è giunta la notizia dalla ministra Bernini dello stanziamento “record” di 880 milioni complessivi per le borse di studio […]
La Ministra Bernini sta tentando in tutti modi di nascondere che il piano del governo sul PNRR e i posti […]