Il 23 gennaio la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari scenderanno nuovamente in piazza aderendo all’appello promosso dalle realtà associative LGBTQI e sostenendo e promuovendo con forza le piazze e le iniziative di mobilitazione di protesta ed informative che sono state programmate ed organizzate in tutta Italia.
Riteniamo infatti che il nostro Paese sia in un momento di non ritorno per costruire un importante tassello di diritti che sono stati fino ad ora negati, o peggio, ignorati, e che non sono più rinunciabili in una democrazia che voglia definirsi moderna e in grado di interpretare i cambiamenti profondi della nostra società .
L’Italia infatti è uno degli ultimi Paesi rimasti a non prevedere alcun tipo di tutela e di riconoscimento giuridico per le unioni civili: è venuto il momento di superare questa situazione.
Per questo scendiamo in piazza: per chiedere gli stessi diritti, per una piena uguaglianza e per la cancellazione di ogni discriminazione.
Come sindacati studenteschi ci teniamo anche a denunciare un utilizzo strumentale e fazioso dei nostri istituti di formazione, troppo spesso impossibilitati a creare dei percorsi di formazione di istruzione di informazione e di crescita coerenti con gli standard europei e globali.
Le recenti polemiche complottistiche ed assolutamente faziose a proposito della teoria del Gender ,e parallelamente su una serie di Libri di Testo che andrebbero eliminati e banditi spiegano a quale punto di inasprimento retorico sia arrivato il dibattito.
Crediamo di trovarci ad un punto di svolta, in cui poter incidere concretamente alla modernizzazione del nostro Stato, ma per farlo dobbiamo dare supporto organizzativo, politico totale alla miriade di realtà che stanno provando a cambiare il nostro Paese.
Lo facciamo come cittadini, e lo facciamo come studenti, perché crediamo che sia proprio ed in principio dai luoghi dell’istruzione che c’è bisogno di lanciare il messaggio più forte, per trasmettere e praticare una cultura del rispetto reciproco e della condanna ferma di ogni forma di discriminazione.
Gli studenti e i giovani di questo paese sono pronti ad una modernizzazione che culturalmente è già sdoganata e parte integrante della quotidianità delle loro vite, le piazze del 23 Gennaio ci permetteranno di affermarlo con forza e con orgoglio. Per il paese che verrà, per il paese che già c’è.
Lo facciamo perché chiediamo diritti, lo facciamo perché chiediamo di essere uguali.
“La cosa importante non è l’oggetto dell’amore bensì l’emozione dell’amore” – Gore Vidal
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