udu milanoIn merito alle recenti notizie uscite su quotidiani nazioni e locali (http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/01/20/news/atenei_sempre_piu_a_numero_chiuso-131646179/) sull’aumento dei corsi a numero programmano nella città di Milano:

“Purtroppo questa è la conclamata verità che noi denunciamo da tempo: la progressiva programmazione dell’accesso nelle Università Milanesi è un fatto oramai accertato. A noi spettano le battaglie negli organi accademici dove più volte ci viene dibattuto che non ci sono fondi a sufficienza” – dichiara Carlo Dovico, coordinatore dell’UDU – Unione degli Universitari Milano –“La nostra battaglia continua come e più di prima contro una tendenza che sembra essere dettata da questioni di bilancio, dimenticandosi così del diritto che uno studente chiede di poter esercitare, quello allo studio. Esempi come il Politecnico che offre agli studenti la quasi totalità di corsi a numero programmato o chiuso non sono l’attuazione di questo dettame costituzionale ed anzi vanno a selezionare gli studenti che già hanno delle obiettive difficoltà a poter studiare a Milano. Ancor più, nelle cifre in questione, vi sono dei corsi ove non vi è alcun significato che esista un numero programmato, perché fuorilegge o perché sistematicamente vi è una richiesta inferiore al numero di posti che sono messi a disposizione.”

Conclude Dovico “La battaglia per il libero accesso alle conoscenze è una battaglia che porteremo avanti con forza e determinazione e che ci sta vedendo impegnati in un’attenta analisi di tutti i corsi a numero programmato locale e nella quale non escludiamo di poter agire con strumenti sindacali quali i ricorsi, al fine di riaffermare che se è un diritto è per tutti senza esclusioni o eccezioni, sapendo benissimo che esistono già delle difficoltà all’esercizio questo diritto, quali il censo, che trova un ostacolo ulteriore in un  test selettivo.”

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