Ieri in Consiglio Regionale è stata presentata una risoluzione, a prima firma del consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Gatti, contro l’insegnamento della “teoria Gender” nelle scuole abruzzesi. La risoluzione, approvata a larga maggioranza in V Commissione regionale, vede tra i suoi firmatari anche esponenti del Partito Democratico, tra i quali spicca il nome di Sandro Mariani, capogruppo PD.
La risoluzione impegna il Presidente della Regione a sottoscrivere un apposito protocollo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale per sancire questo divieto. Troviamo tutto ciò alquanto vergognoso e frutto di una becera, quanto inutile, propaganda politica. Già nel luglio 2015 il MIUR aveva chiarito, con una circolare, come non esistesse alcuna sedicente “teoria del Gender” tra i temi affrontati dalle scuole italiane, tanto che la stessa Ministro, On.Giannini, bollò come artefici di una vera e propria “truffa culturale” tutti coloro che alimentavano questo tema.
Al proponente consigliere Gatti e ai sottoscrittori sarebbe bastato guardare le linee guida del governo nazionale per rendersi conto della stupidità di quanto stavano firmando e votando. Ancora più incomprensibile è l’adesione alla delirante risoluzione avvenuta da parte del capogruppo regionale del PD, consigliere Mariani, che, evidentemente, è poco informato delle attività del proprio Governo e del proprio partito nazionale.
E’ poi motivo di grande preoccupazione il fatto che i consiglieri regionali, guidati peraltro dall’ex assessore regionale alle politiche formative, possano ritenere di poter intervenire sui percorsi educativi delineati dal MIUR, dalle Scuole e dagli insegnanti.
Vorremmo fosse chiaro che non esiste alcuna “teoria Gender” e che quanto scritto dai consiglieri regionali abruzzesi è quanto di più scellerato si possa esprimere, specie se si considera che è avvenuto a due giorni da una importante manifestazione nazionale a supporto delle unioni civili. Mentre il resto del Paese discute di fare passi in avanti sui diritti civili, l’emiciclo abruzzese dimostra tutta la sua arretratezza culturale e chiusura mentale, approvando una risoluzione che non solo non fa altro che alimentare omofobia e transfobia, ma addirittura nega l’esistenza di omosessuali, transessuali e famiglie diverse da quelle “tradizionali” che, secondo la Regione Abruzzo, “possono turbare la serenità dei bambini”.
Ribadiamo la nostra partecipazione, domani, in tre importanti piazze abruzzesi: a Pescara alle ore 16 a Piazza Salotto, a L’Aquila alle ore 15:00 alla Fontana Luminosa e a Chieti in Piazza Largo dei Martiri, in occasione della manifestazione nazionale #SvegliatiItalia. E’ tempo che l’Italia, e soprattutto l’Abruzzo, si svegli. E’ tempo di essere tutti uguali.
UDU Teramo, UDU L’Aquila, 360° Chieti – Pescara
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