Sono state rese pubbliche oggi le date di svolgimento delle prove di ammissione relative ai seguenti corsi di laurea e di laurea magistrale ad accesso programmato nazionale per l’anno accademico 2016/2017: Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria il 6/9/2016, Medicina veterinaria il 7/9/2016, Architettura l’8/9/2016, Professioni sanitarie il 13/9/2016 e Medicina e chirurgia in lingua inglese il 14/9/2016.
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari dichiara: “Ancora una volta il Ministero si dimostra estremamente puntuale nel rendere note con largo anticipo le date della lotteria dei test di ingresso del prossimo anno per le facoltà a numero chiuso e programmato. Anche questo settembre si ripeterà la triste storia di migliaia di studenti che vedranno infranta la speranza di accedere al corso di laurea scelto per il proprio futuro, per colpa di un test che anno dopo anno dimostra le sue falle, come dimostrato, da ultimo, dalla vittoria del ricorso UDU per la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica,”.
Continua il coordinatore dell’UDU: “Peccato, però, che la stessa puntualità non riguardi gli impegni presi dal Ministro per la convocazione del tavolo per discutere soluzioni alternative all’attuale modello di numero chiuso, soluzioni che, a nostro avviso, dovranno essere il trampolino di lancio verso un’università finalmente del tutto libera ed accessibile. Ma ancora di questo tavolo non ne abbiamo visto neanche l’ombra. Il MIUR dimostra quindi di non avere la volontà politica di affrontare questo tema, nonostante il numero chiuso negli ultimi anni sia stato sotto continuo attacco: da un lato sono in costante aumento gli studenti che presentano ricorso contro il Ministero, dall’altro iniziano a fare la comparsa i primi atenei esteri che, dietro pagamento di ingenti somme, permettono l’accesso a corsi di laurea ad accesso libero.”
Conclude Dionisio: “Il rischio concreto è che ci si trovi davanti ad un modello a doppio binario: chi ne ha le capacità economiche, riesce ad aggirare il numero chiuso degli atenei pubblici, mentre gli altri devono sperare di vincere alla lotteria. A questo si aggiunga che, con l’entrata in vigore anche in Italia della normativa europea relativa agli orari di lavoro del personale sanitario, la retorica del “ci sono troppi medici in Italia” sta perdendo credito: la realtà dimostra come, al contrario, ci sia l’esigenza di assumere maggiore personale nel sistema sanitario nazionale. Il Ministero ha quindi il dovere di intervenire immediatamente, coinvolgendo la rappresentanza studentesca ed andando verso una riforma dell’accesso all’università”.
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