12631115_10207779827240908_726296764_oIn occasione degli “Stati Generali dell’Area Biomedica”, iniziativa organizzata dall’Ateneo fiorentino per discutere dei rapporti tra la didattica e il sistema sanitario toscano, 200 studenti del Corso di Studio in Infermieristica si sono riuniti  di fronte il Nuovo Ingresso Careggi per manifestare i vari disagi che ogni giorno sono costretti ad affrontare durante il loro percorso di studio.

L’incontro si è aperto con l’intervento di Hamilton Dollaku, studente di infermieristica e rappresentante eletto con l’Udu Firenze in Consiglio d’Amministrazione, che ha spiegato i motivi del malcontento. A cominciare dalla recente delibera della Giunta Regionale che ha stabilito “di terminare con l’anno accademico 2014-15 la corresponsione degli assegni di studio per infermieri,  rinviando a successive valutazioni eventuali nuove forme di sostegno per gli studenti iscritti ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie”. Aggiungendo così anche una barriera economica al percorso già particolarmente complesso. Tale decisione della Regione Toscana non tiene conto del monte di ore di tirocinio che i futuri infermieri debbono affrontare, soprattutto durante il terzo anno, quando gli 8 mesi di tirocinio trasformano lo studente in vera e propria forza lavoro.
Come Udu, spesso abbiamo denunciato le difficoltà derivanti dalla mancata organizzazione dell’offerta didattica del corso, infatti ai 16 mesi di tirocinio previsti vanno addizionati la frequenza obbligatoria (70%) e gli 80 moduli distribuiti in 3 anni, tutti da 1 o 2 CFU, di fatto dei normali esami.
Un’altra barriera è rappresentata dall’esame di settembre che, in caso di bocciatura, obbliga lo studente di infermieristica ad attendere un anno intero, pagando le tasse, senza poter usufruire di alcun servizio; un’ingiustizia contro la quale ci siamo più volte battuti specie alla luce della disparità di trattamento tra gli studenti della sede dell’Università degli Studi di Firenze presso Lagonegro in Basilicata, e quelli delle altre sedi.
La stessa attività didattica presenta altre criticità: sebbene i professori che ruotano intorno al Corso di studi in Infermieristica siano circa 365, si è verificata più volte la situazione in cui alcuni insegnamenti non vengano “coperti” dai docenti, come sta accadendo quest’anno per Informatica. Questa situazione è diventata impossibile da affrontare da parte degli studenti lavoratori, figura teoricamente prevista dal Regolamento Didattico del corso di studi (Articolo 10), ma ad oggi non viene data la possibilità di immatricolarsi come part-time dalle segreterie. In ultima analisi, il corso di studi, che ospita circa 2500 studenti iscritti, necessita di maggiori finanziamenti. Secondo l’Articolo 14 comma 3 del Regolamento Didattico, ad ogni formatore dovrebbero essere affiancati 30 studenti quando in realtà il rapporto odierno è di 1 a 150.

Al termine di tale intervento sia il Rettore Luigi Dei che l’Assessore Regionale Saccardi hanno promesso l’apertura di due tavoli tecnici: uno interno all’università che affronti prima di tutto le tematiche riguardanti la didattica; un altro per trovare con la Regione una soluzione al fine di riconoscere le peculiarità del tirocinio del corso di studi in infermieristica.
Per Hamilton Dollaku tale evento rappresenta “una vera legittimazione delle istanze che come studenti e come membri dell’Udu da tempo denunciamo” e aggiunge che “auspichiamo che tali tavoli si riuniscano al più presto, da parte nostra c’è tutta la voglia di un confronto maturo per cercare di migliorare la qualità e l’offerta del Corso di Studi in Infermieristica, partendo da quelli che sono le necessità e i bisogni degli studenti”.