FFOIl MIUR, tramite un comunicato, ha dichiarato oggi di aver inviato al CUN (Consiglio Universitario Nazionale) e al CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) la bozza del decreto di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario 2016.

Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Come avevamo già denunciato in vista della legge di stabilità 2016, riteniamo grave che non vi sia stato un aumento delle risorse destinate all’FFO per il 2016, fondo che dal 2009 ha perso oltre 800 milioni. Non possiamo ancora dirlo con certezza, vista l’assenza di specifiche sui criteri e visto che, nel decreto di quest’anno, la voce della quota premiale è accorpata con il fondo perequativo, ma dai dati indicati nel decreto l’aumento della quota premiale risulta evidente. La conseguenza di questo aumento è il rischio concreto del perpetrarsi delle solite sperequazioni tra gli atenei, soprattutto in considerazione della riduzione della quota base di quasi 200 milioni di euro rispetto al 2015 (4.910.393.516 euro nel 2015, contro i 4.729.472.155 di quest’anno). Tutto questo, inoltre, è aggravato anche dalla variazione degli interventi perequativi: gli atenei potranno perdere fino al 2,5% dei fondi rispetto all’anno precedente, mentre nel 2015 il tetto era fissato al 2%”.

Continua Dionisio: “Inoltre aumenta la parte di quota base suddivisa in base al criterio del costo standard per studente, che passa dal 25% dell’anno scorso al 30% di quest’anno. L’incremento è stato inferiore a quello inizialmente previsto, ma continuiamo ad esprimere forte perplessità su questo criterio, che deve essere profondamente rivisto, e che allo stato attuale penalizza ciecamente gli atenei con un più alto numero di studenti fuoricorso e che non ha visto in alcun modo un confronto con gli studenti su questo tema. Il decreto conferma, inoltre, la misura inserita nella legge di stabilità 2016, che abbiamo fin da subito contestato, ovvero il prelievo di 30 milioni di euro per il recupero di risorse destinate all’edilizia, andando di fatto a ridurre l’importo di FFO realmente disponibile.

Conclude il coordinatore dell’UDU: “Se rimanesse così, la ripartizione del FFO confermerebbe una logica premiale punitiva alla quale non possiamo che opporci, e purtroppo permangono tutte le criticità strutturali del sistema di finanziamento degli ultimi anni. Siamo pronti a dare battaglia: il sistema universitario è già al collasso, incrementare i finanziamenti e rivedere profondamente i criteri di riparto è prioritario”.

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